Nel centesimo anniversario dalla morte, la Biblioteca di Sardegna rende omaggio al poeta sassarese Annunzio Cervi, tra le personalità più brillanti del primo Novecento letterario italiano.

L'iniziativa, volta proprio ad onorarne la memoria, è consistita in una speciale visita al poeta, le cui spoglie si trovano al Cimitero monumentale del Verano a Roma.

"Nell'occasione - spiega Giovanna Santoru, presidente della Biblioteca di Sardegna – abbiamo provveduto a ripulire la lastra in marmo e la vetrina del loculo che ospita anche le salme dei genitori e del fratello, portando in dono un vasetto di ciclamini, tra i fiori preferiti di Annunzio Cervi".

Morto il 25 ottobre 1918 alla giovane età di 26 anni sul monte Grappa e a pochi giorni dalla firma dell'armistizio, Annunzio Cervi è stato autore di un'ampia produzione poetica, accolta con partecipato fervore dagli intellettuali dell'epoca, da Gherardo Marone a Lionello Fiumi, da Enrico Pappacena a Francesco Meriano fino a Giuseppe Ungaretti, oltre che dall'attrice Eleonora Duse di cui fu caro amico e che l’avrebbe consacrato fra i massimi esponenti dell'avanguardismo letterario.

Il gentile omaggio alla famiglia Cervi (foto Biblioteca di Sardegna)
Il gentile omaggio alla famiglia Cervi (foto Biblioteca di Sardegna)
Il gentile omaggio alla famiglia Cervi (foto Biblioteca di Sardegna)

Nato a Sassari nel 1892 dall'abruzzese Antonio Giovanni Cervi e dalla sarda Costanza Cabras, Annunzio Cervi si trasferisce a Napoli nel 1908, dove si laurea in Lettere sotto la guida dell'orientalista Michele Kerbaker di cui diviene assistente alla cattedra di Filologia medioevale.

Partito volontario per il fronte della Prima guerra mondiale, ha ricevuto due medaglie d'argento al valore col grado di tenente.

Dal 2007 ad oggi, la Biblioteca di Sardegna ha dedicato ad Annunzio Cervi due volumi monografici, un cd-book e diverse conferenze e recital.

(Unioneonline/v.l.)
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