Si è conclusa la prima campagna di ricognizione archeologica svolta nel territorio comunale di Ortacesus, organizzata dalla cattedra di Archeologia Classica del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell'Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con quella di Archeologia Fenicio-Punica.

L'iniziativa rientra nel più ampio progetto "Ortacesus Sub Terris. Archeologia e Territorio in Trexenta", finalizzato allo studio e ideato dal professor Marco Giuman, docente di Archeologia Classica all'Università di Cagliari, e dai suoi collaboratori Maria Grazia Arru, Ciro Parodo e Gianna De Luca.

Il progetto è frutto di una convenzione stipulata tra il dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell'Università di Cagliari, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari, le province di Oristano e Sud Sardegna e il Comune di Ortacesus.

La Giunta comunale ha fornito l'indispensabile supporto logistico per la buona riuscita della prima fase di studio. Fondamentale anche la collaborazione dell'associazione Mediana e della società Su Corongiu, a cui è affidata la gestione del Museo del Grano.

I risultati del sondaggio, il primo di una serie finalizzata alla ricognizione dell'intero territorio comunale, hanno consentito di acquisire nuovi rilevanti dati scientifici sul suo patrimonio storico-culturale.

"La ricerca fin qui effettuata - spiega il sindaco Fabrizio Mereu - ha consentito di arricchire ulteriormente la conoscenza della realtà territoriale, negli anni passati già valorizzata dalle indagini archeologiche riguardanti la necropoli di Mitza de Siddi, preziosa testimonianza della presenza punica e romana nella Trexenta".

Severino Sirigu
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