La luce "scopre" le tracce di vita lasciate nelle celle, nella rotonda e in altre zone di San Sebastiano, l'ex carcere di Sassari ormai dismesso da qualche anno.

Adesivi attaccati al mobilio, disegni e scritte sulle pareti, suppellettili improvvisate.

Sono 30 scatti che il fotografo sassarese Fabian Volti utilizza per fare riemergere la memoria di uomini e storie che sembrano avere intriso le mura e gli oggetti del penitenziario.

Quella ospitata sino al 18 ottobre nella Sala Duce di Palazzo Ducale va oltre la documentazione fotografica. Rappresenta simbolicamente quella capacità di sopravvivere che gli esseri umani riescono a trovare nelle situazioni di totale privazione quando sono nella morsa detenzione.

Il progetto è a cura dell'associazione culturale 4CaniperStrada, con il patrocinio del Comune di Sassari - assessorato alla Cultura e la collaborazione di Antigone, Ogros Fotografi Associati e il collettivo S'Idea Libera, con le stampe fotografiche curate da Artech Nuoro.

Durante il periodo di apertura della mostra fotografica sono previsti due appuntamenti. Il primo mercoledì 26 settembre alle 20,30 nel cortile di Palazzo Ducale: verrà proiettato il film di Gianluca Nieddu "Anche se non sono gigli", risultato di un laboratorio di cinema realizzato nel 2013 con i detenuti del carcere di Macomer.

Lunedì 1 ottobre alle 17.30 nella sala conferenze del Palazzo della Cultura del Comune di Sassari, Ex infermeria San Pietro, verrà presentato il numero monografico della Rivista "Antigone", semestrale di critica del sistema penale e penitenziario, dal titolo "Islam e radicalizzazione. Processi sociali e percorsi penitenziari".
© Riproduzione riservata