Lo scrittore britannico David Yallop, specializzato in libri su crimini insoluti e misteri non ancora svelati, è morto venerdì scorso a Londra all'età di 81 anni.

La notizia della scomparsa, causata dalle complicazioni del morbo di Alzheimer, è stata confermata dalla famiglia al sito di notizie neozelandesi Stuff.

Tra le opere più famose dello scrittore-detective c'è il controverso bestseller internazionale "In nome di Dio" (Tullio Pironti Editore, 1985), relativo all mistero sulla morte di papa Giovanni Paolo I e in cui l'autore ipotizza l'uccisione con una dose eccessiva di calmanti.

"In nome di Dio" fu pubblicato in edizione originale nel 1984 dall'editore inglese Bantam Books e da allora ha venduto 6 milioni di copie nel mondo ed è stato tradotto in 30 lingue. Suscitò veementi polemiche e scandalo e il Vaticano respinse immediatamente ogni illazione.

La morte di Albino Luciani, avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1978, 33 giorni dopo la sua elezione al soglio pontificio, fin dal primo momento destò molti dubbi e sospetti.

Yallop si dedicò per tre anni alla ricostruzione dei fatti precedenti all'improvvisa morte, presentando quindi nel testo una dettagliata documentazione e indicando i nomi delle molte persone a cui la morte del "papa sorridente" poteva giovare.

Yallop ipotizzò una congiura che legava insieme il capo dello Ior, monsignor Paul Marcinkus, e il presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, la banca vaticana e la loggia massonica P2.

Il libro fu premiato con il Crime Writers' Golden Dagger Award for Nonfiction nel 1984.

David Yallop è poi tornato altre volte su tematiche vaticane, ad esempio con "Habemus Papam. Il potere e la gloria: dalla morte di papa Luciani all'ascesa di Ratzinger" (Nuovi mondi, 2006). In questo libro ha ricostruito 30 anni di cronache vaticane, rivelando retroscena e fatti cruciali che hanno segnato la storia contemporanea.

(Unioneonline/v.l.)
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