"Anche in questo caso, una lezione di futuro dalla Svizzera". Non usa mezze parole su twitter il vicepremier Matteo Salvini a commento della notizia relativa al maxi congedo per maternità proposto, nei giorni scorsi, dalla Svizzera.

La Commissione Federale per le Questioni Famigliari del paese elvetico è infatti convinta che il modello di benefit ai dipendenti attraverso lauti stipendi sia ormai superato, e sia meglio puntare su servizi che migliorino, invece, la qualità della vita dei dipendenti.

Per questo motivo ha proposto al Governo elvetico l’introduzione del congedo per maternità per ben 38 settimane.

Il congedo riguarderebbe entrambi i genitori, e sarebbe così distribuito: 14 settimane per la madre, come peraltro già avviene, ma anche 8 settimane per il padre e le restanti 16 da suddividere tra la neo-mamma e il neo-papà e sulla base delle esigenze.

I congedi verrebbero remunerati nella misura dell’80% dello stipendio, e sarebbero utilizzabili nei tre anni successivi alla nascita del bambino.

Una proposta coraggiosa e senz’altro onerosa, con un costo quantificato in un miliardo e mezzo di franchi, circa 1,3 miliardi di euro, ma cui, alla Commissione Federale, sono certi si potrebbe far fronte.

“La ripagheremmo, interamente, con le ricadute fiscali derivanti dalla possibilità che verrebbe data, alle donne, di tornare a lavorare dopo il parto e in anticipo rispetto a quanto accade oggi oggi. Questo perché il marito così ha più tempo a disposizione per fare il padre”.

Oggi, in Svizzera, non esiste infatti alcun congedo per paternità.

La questione dovrà comunque essere decisa dai cittadini per via referendaria.

(Unioneline/v.l.)
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