In Messico non si potrà vendere la Barbie Frida Kahlo.

L'ingiunzione temporanea, nel paese d'origine della celebre artista, è arrivata dopo una denuncia della pronipote Mara De Anda Romeo, contraria allo sfruttamento dell'immagine della pittrice, diventata un'icona di stile dopo la sua morte.

I giudici si sono espressi, infatti, imponendo 'l'embargo' alla bambola prodotta dalla Mattel.

L'azienda di giocattoli si è però difesa dichiarando che il progetto di questa particolare Barbie è stato realizzato collaborando con la Frida Kahlo Corporation, gestita da un'altra pronipote della pittrice, Isolda Pinedo Kahlo.

Un accordo che è stato contestato da De Anda Romeo perché la fodazione dedicata alla bisnonna non avrebbe avvisato tutti i parenti prima di procedere.

Intanto, però, sull'onda della vicenda giudiziaria, sul web si è scatenato il dibattito sulle fattezze che la Mattel ha dato alla bambola: giudizi negativi sono piovuti sull'acconciatura e i vestiti, considerati di grossolana fattura, ma soprattutto a urtare la sensibilità della rete sono state le sopracciglia della bambola troppo poco folte, rispetto a quelle della pittrice, che ne aveva fatto un vero e proprio 'strumento' di ribellione ai canoni estetici imposti dalla società.

(Unioneonline/DC)
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