Il verdetto è arrivato: la Capitale italiana della Cultura 2020 è Parma.

Si spengono così i sogni di Nuoro, che chiude comunque la grande avventura a testa alta, con la consapevolezza di un importante lavoro svolto, grazie all’impegno e all’entusiasmo di centinaia di persone.

L'annuncio è del Ministro dei Beni Culturali Franceschini dalla sede del Mibact.

In lizza per la competizione, accanto a Parma e Nuoro, anche Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.

L'attesa del sindaco di Nuoro seduto accanto al collega di Parma Pizzarotti
L'attesa del sindaco di Nuoro seduto accanto al collega di Parma Pizzarotti
L'attesa del sindaco di Nuoro seduto accanto al collega di Parma Pizzarotti

Il verdetto finale alle 11 con una cerimonia pubblica da Roma nella sede del Mibact. Per Nuoro, in prima fila il sindaco Andrea Soddu, l'assessore alla Cultura Sebastian Cocco e il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Beccu.

Nel discorso introduttivo Stefano Baia Curioni, presidente della commissione del Ministero che si è preoccupata della selezione, ha voluto sottolineare "l'immagine del nostro Paese in parte significativa e diversa che è uscita, e che ci ha raccontato la straordinaria capacità dei nostri contesti urbani. Tenuta civile e desiderio di riscatto, anzitutto, davanti a grandi difficoltà".

E poi "capacità di alleanza, voglia di fare squadra mostrata dalle città e dalle regioni, in modo efficace e strutturato. Tra pubblico e privato. Tra lingue e culture diverse".

E anche "creatività della produzione culturale, mostrata attraverso la voglia di attrattività”. E “volontà di cambiare, fiducia in una trasformazione positiva di città e territori. Una capacità non astratta e di attenzione, non ideologica".

Un'avventura, quella di Nuoro, iniziata un anno fa, quando al bando del Ministero avevano partecipato 46 città, e proseguita grazie al lavoro di centinaia di persone.

E quando a metà gennaio il nome dell'Atene sarda è rimasto nella rosa delle dieci città finaliste, è stata festa. D'altronde chi avrebbe mai detto che una nuorese, Grazia Deledda, nel 1926 avrebbe vinto il primo e unico Nobel alla letteratura dato a una donna?.

"Non sono deluso - il commento del sindaco Soddu - ha vinto una città bellissima che sicuramente saprà rappresentare bene l'Italia. Porteremo avanti il progetto culturale e l'energia positiva raccolta, magari alleandoci con Parma. Anche Parma si era già candidata nel 2016 senza vincere, poi ci ha riprovato. Lo stesso faremo noi".

"Al di là della scelta della Commissione, che ha premiato Parma, la corsa che ha portato Nuoro sino all'ultima tappa di questo percorso ci rende comunque orgogliosi – il commento del presidente della Regione Francesco Pigliaru - ed è un segnale importante non solo per la città ma per l'intera regione".

"Siamo profondamente convinti – ha aggiunto Pigliaru - che Nuoro, al di là di ogni possibile titolo, sia la capitale di una cultura straordinaria che ha solo bisogno di essere più conosciuta nel mondo. E siamo altrettanto convinti che questa cultura, così ricca e fortemente identitaria, possa davvero fare la differenza, diventando fattore di stimolo e di crescita certamente per le zone interne, nel cui potenziale abbiamo sempre creduto e sul quale investiamo energie e risorse, ma anche per tutta la Sardegna".

GUARDA il video con l'intervista al sindaco di Nuoro:

Le motivazioni della scelta di Parma nell'intervista a Stefano Baia Curioni. GUARDA il video:

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