Il viaggio di Alberto Angela, nella terza e penultima puntata dello straordinario programma tv "Le Meraviglie", parte da Pisa e dalla piazza dei Miracoli, con quei monumenti eterna memoria di "un'epoca irripetibile".

Dopo la testimonianza di Bocelli, il racconto della vita di Galilei e di quella città da sempre culla dell'arte e della cultura le immagini si spostano quindi a Matera, monumento naturale che fra profonde gole e scenari mozzafiato nulla ha da invidiare ai forse ben più noti e senz'altro celebrati canyon americani. Si arriva, quindi, in cima alle Dolomiti, "sogno cristallizzato" con "boschi magnifici", passando, nel mezzo del cammino, anche per la Sardegna.

Dopo le numerose domande sollevate sui social dal pubblico sardo, rattristato per un viaggio attraverso le meraviglie italiane che, come nella presentazione dello stesso Alberto Angela, pareva non dovesse lambire le coste dell'Isola, ieri la sorpresa più bella: fra le meraviglie raccontate, seppur in una fugace descrizione per parole e immagini, anche il Nuraghe Santu Antine di Torralba, fra i migliori esempi della civiltà nuragica sarda per grandiosità di mole, armonia di struttura, complessità ed evidenza degli elementi architettonici.

Il Nuraghe Santu Antine
Il Nuraghe Santu Antine
Il Nuraghe Santu Antine

Se la Sardegna sia stata inserita solo in un secondo momento nelle immagini del fortunato programma tv non è dato saperlo, ma certo ai sardi il regalo è piaciuto, e non solo a loro. Per la terza puntata di Alberto Angela è stato un nuovo trionfo social, con un pubblico entusiasta che ha trascorso la serata a citare le sue parole sui social, a twittarle, a commentarle. "#Meraviglie con #AlbertoAngela orgoglio della grande bellezza italiana. Quando la Rai fa la Rai", il commento via Twitter del premier Paolo Gentiloni, e c'è anche chi dice: "La leggenda narra che la torre di Pisa si sia inclinata per inchinarsi al cospetto di Alberto Angela". Ma il messaggio più bello è quello che arriva da un orgoglioso Piero Angela: "Lui non è più il figlio di Piero, sono io ad essere il papà di Alberto Angela".

La testimonianza più autentica e vera di come l'arte, la cultura e la maestosa bellezza possano affascinare il pubblico italiano.

A chiudere la puntata lo stesso Angela in cima a uno sperone di roccia innevato, quasi sospeso fra le cime rosa ed il cielo, "fra la terra e l'aria" . "Siamo nel punto esatto in cui questi due mondi si toccano – ricorda - Da qui si percepisce l'infinito: sopra di noi col cielo e l'universo, ma l'infinito anche dentro di noi, frutto della bellezza di questi luoghi". Come nelle parole di Dino Buzzati, che si chiedeva "se sono pietre o sono nuvole, se sono vere o è un sogno".

(Unioneonline/v.l.)

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