PROFONDAMENTE SARDO - Franco Pinna ha dovuto lasciare l'Isola poco più che bambino per trasferirsi a Roma al seguito della famiglia, ma non ha mai reciso il legame profondo con la terra d'origine. Nella capitale ha vivrà esperienze fondamentali come l'adesione alla Resistenza, la militanza politica nelle fila del PCI, l'avvio alla professione fotografica e insieme ai colleghi Caio Mario Garrubba, Pablo Volta e Plinio De Martiis darà vita a una delle prime cooperative di fotografi, con l'intento di tutelare una professione ormai fondamentale del mondo dell'informazion, guardando al maestro Cartier-Bresson e al giornalismo americano di Life.

Le sue immagini segneranno un'epoca e lo inseriranno meritatamente nel novero dei maestri della fotografia italiana, comprese quelle sarde, realizzate a più riprese tra gli anni '50 e '60 e poi raccolte nei libri Sardegna. Una civiltà di pietra e L'Isola del rimorso. Fotografie in Sardegna 1953-1967.

"BIOGRAFIA MIA: 27 ANNI DI FOTOGIORNALISMO" - Convinto della funzione documentaria e sociale della fotografia, Pinna ha contribuito con le sue immagini al fermento giornalistico del dopoguerra, illustrando tante inchieste sul Meridione, la condizione femminile, il mondo operaio e contadino, proprio mentre una parte d'Italia si sta avviando al boom e alla rinascita.

Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo
Dalle pagine di Album Sardo

In Sardegna tornerà per la collana Italia Nostra del Touring Club e il suo obiettivo si concentrerà con intensità e lirismo sui paesaggi ancora incontaminati e sui volti caratteristici di uomini e donne, pastori e contadini, pescatori e minatori, quella "civiltà di pietra" arcaica e gelosa della propria identità che rischia di scomparire sotto la spinta della modernizzazione e del progresso. Il suo sguardo saprà dosare con equilibrio la visione "interna" di isolano, ad esempio quando denuncia per immagini la presenza soffocante di esercito e forze dell'ordine contro il banditismo, o quando con l'occhio critico dello straniero sa guardare dalla giusta distanza i chiaroscuri del luogo.

L'ULTIMO RITORNO - Tornando sull'isola per l'ultima volta nel 1967, Pinna troverà un mondo trasformato dall'exploit del turismo in Costa Smeralda, dall'espansione senza sosta dell'industria petrolchimica dell'impero Rovelli, e al fondo una società che ribolle di malessere sociale, tra scioperi e manifestazioni sindacali a cui da lì a poco si aggiungeranno gli studenti universitari sulla scia del '68. E se non bastasse, ad aggravare il tutto si aggiungono i sequestri di persona, lo stato d’assedio di polizia ed esercito, i posti di blocco, gli sbarramenti e le perquisizioni a tappeto. Un quadro amaro, che nulla ha a che fare con quella "civiltà di pietra" ritratta solo qualche anno prima.

Barbara Miccolupi

(Il 22° volume di Album Sardo è in edicola da sabato 25 novembre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).

Le immagini sarde di Franco Pinna
Le immagini sarde di Franco Pinna
Le immagini sarde di Franco Pinna
© Riproduzione riservata