Dodici canti in lingua sarda e un alleluia: è l'argomento, oltre che il titolo, di una pubblicazione fresca di stampa realizzata da due studiosi sinnaesi, padre e figlio, per le edizioni Grafica del Parteolla.

È una raccolta di motivi originali campidanesi (melodie liturgiche, un inno e una filastrocca tradizionale) trasformati in partiture musicali per coro maschile a quattro voci. La ricerca e la scelta dei testi è di Gianfranco Manca, cultore di lingua, musica e poesia della Sardegna. Suo figlio Nicola, musicista, direttore d'orchestra e di coro, ha armonizzato le composizioni adattando le note sui pentagrammi che, accanto ai testi, riempiono le 45 pagine del libro, preludio a una seconda opera.

Un "lavoro rigoroso, oltre che ispirato e appassionato", secondo l'etnomusicologo Paolo Zedda, che giudica l'opera "un apporto prezioso alla musica e alla cultura dell'Isola" in un periodo in cui "con troppa disinvoltura si confonde l'arte con il folklore".

Zedda elogia "il portentoso Innu Sardu che fu composto da Predu Babbai Casu".

Emilio Capalbo, docente di composizione al Conservatorio di musica di Cagliari, sottolinea la qualità delle soluzioni corali e stilistiche nella difficile armonizzazione della melodia originale. Nella prefazione, il sindaco Matteo Aledda ringrazia Gianfranco e Nicola Manca per la loro opera di diffusione "della cultura identitaria sinnaese all'interno del vasto dibattito della cultura europea2.

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