Rafforzare la collaborazione scientifica e didattica nello studio e nella diffusione della conoscenza della figura e del pensiero di Antonio Gramsci nel mondo, attraverso l'organizzazione di iniziative congiunte: è l'obiettivo principale del protocollo di intesa firmato oggi da Università degli Studi di Cagliari e Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza.

Il documento è stato siglato questa mattina dal Rettore Maria Del Zompo e dal presidente della Fondazione, Giorgio Macciotta.

"Il nostro Ateneo prosegue nell'impegno dello studio e della diffusione della conoscenza della figura e del pensiero di Antonio Gramsci, che rientra nell'ottica strategica di approfondimento e sviluppo dell'identità del territorio, azione ritenuta fondamentale dagli organi collegiali dell'Ateneo - ha spiegato il Rettore Del Zompo - non solo tra gli studenti dei corsi di laurea triennale e specialistica dell'Ateneo, ma anche nella formazione post-lauream. Sono già in atto diverse interazioni con scuole e centri di studio diffusi nel mondo, secondo un approccio multi/interdisciplinare che si avvale dei risultati degli studi internazionali gramsciani".

"Fin dalla sua costituzione, la Fondazione ha previsto di attivare una forte sinergia con l'Università come centro di elaborazione culturale - ha aggiunto il presidente della Fondazione, Giorgio Macciotta - Costruire e studiare l'identità di un popolo significa anche comprendere come i valori di un territorio si siano misurati con il mondo: nasciamo per sviluppare il pensiero gramsciano, ma anche per studiare le trasformazioni determinate sul territorio dalla sua influenza".

In particolare le due istituzioni intendono dare vita a progetti di ricerca e ad attività formative comuni anche nell'ambito della museologia e dell'innovazione tecnologica applicata ai beni culturali. Tra le possibilità allo studio anche l'istituzione di premi o borse di studio, attività di tirocinio, seminari e iniziative congressuali.

Del rapporto con il territorio ha parlato il professor Antonello Sanna, direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura: " Forse non possiamo aggiungere molto allo studio degli storici - ha sottolineato - ma Gramsci nasce in un determinato contesto, quello della Sardegna al passaggio di secolo, e attraverso l'esame dei luoghi gramsciani del suo tempo possiamo aiutare a comprendere la relazione tra quei paesaggi e la società che li creava e trasformava. L'identità come progetto e non come totem immodificabile: è un concetto che abbiamo imparato da Gramsci".

La Fondazione garantirà l'accesso alla Casa Museo di Antonio Gramsci al personale e agli studenti dell'Università di Cagliari, impegnati in ricerche e progetti comuni.

Il protocollo firmato oggi è anche la logica conseguenza dello studio dei ricercatori dell'Ateneo, in particolare di quelli impegnati nel GramsciLab. Fino a domenica prossima, ad esempio, un gruppo di studenti di Relazioni internazionali dell'Università di Cagliari si trova a Tunisi con la prof.ssa Patrizia Manduchi per una settimana di formazione nell'ambito del progetto promosso dal Dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni e dal GramsciLab e finanziato dalla Regione Sardegna. Previsto per febbraio 2018 il soggiorno a Cagliari di sei studenti dell'Università di Jendouba.

Attraverso lezioni frontali, seminari e workshop, l'iniziativa si propone di fornire sia agli studenti sardi sia a quelli tunisini strumenti di riflessione e approfondimento sui concetti di democrazia, libertà e diritti umani, parità di genere, Stato e religione, letti attraverso il prisma delle analisi gramsciane.

(Redazione Online/v.l.)
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