Ben 55 foto a colori e in bianco e nero di grande formato per raccontare il rapporto dei sardi con l'acqua. È stata inaugurata all'ex Convento del Carmelo di Sassari la mostra fotografica di Davide Virdis "Uomini d'acqua", che sarà visitabile sino al 19 novembre dal martedì alla domenica.

Si tratta un progetto fotografico che ha come soggetto la Sardegna e il suo rapporto con l'acqua, una relazione che ha certamente una dimensione "naturale" - data dall'azione dell'acqua (come di altri fattori ambientali) sul territorio, che in modi e misure differenti ne viene "plasmato" - ma che rivela sempre una valenza antropica, poiché è il lavoro dell'uomo che attribuisce senso al territorio: lavoro che non è necessariamente solo materiale, ma senza dubbio è sempre simbolico.

È proprio per questa ragione che il territorio "è simultaneamente principio di senso per coloro che l'abitano e principio di intelligibilità per colui che l'osserva".

L'approccio all'esplorazione del territorio si sviluppa seguendo tre differenti declinazioni del rapporto tra acqua, uomo e paesaggio: l'acqua intesa sia come elemento generatore della "condizione di isola" che come risorsa vitale indispensabile per lo sviluppo di una comunità, ma anche acqua come rappresentazione di precisi valori simbolici, legati alla cultura e alla tradizione.

La ricerca fotografica, che nasce da un progetto sviluppato insieme all'antropologo visuale Paolo Chiozzi, è stata realizzata grazie ad un finanziamento dell'ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna).
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