"L'arte va consumata, come ogni opera commerciale. E va replicata, all'infinito, mutando i contorni ma non i temi, accendendo e spegnendo i colori".

È la riflessione che accompagna la mostra ''Andy Warhol. L'Arte di essere famosi'', visitabile da domani al 7 gennaio a Palazzo Sant'Elia a Palermo.

In esposizione 166 differenti soggetti, tra opere uniche, multipli ed oggetti d'arte, della Rosini Gutman Collection, ad abbracciare gran parte dell'intero percorso professionale dell'artista, dal 1957 al 1987, anno della sua morte.

Andy Warhol, Mao Tse Tung,1972. Collezione privata
Andy Warhol, Mao Tse Tung,1972. Collezione privata
Andy Warhol, Mao Tse Tung,1972. Collezione privata

Una raccolta antologica delle ''icone'' più conosciute: dal Gold Book, realizzato da Warhol in occasione di una delle sue prime personali di successo alla Bodley Gallery di New York, nei primi anni Cinquanta, alle ''ricette'' di Suzie Farkfurt, "Wild Raspberries", libro realizzato ''a mano'' con l'aiuto della madre Giulia Warhola, scimmiottando i libri di cucina francese tanto in voga in quel periodo. Non mancano alcuni dei soggetti più famosi degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, dal mito di Marilyn Monroe al fascino di Liz Taylor, dalle storiche bottiglie di Coca Cola alle leggendarie lattine di zuppa Campbell's. E ancora, Flowers, Mao, Mick Jagger, Liza Minnelli, Joseph Beuys e Ladies and Gentlemen. Dalla Rosini Gutman Andy Warhol Collection giungono anche alcune opere inedite come gli Space Fruits.

Andy Warhol, Cow,1971. Serigrafia su carta da parati
Andy Warhol, Cow,1971. Serigrafia su carta da parati
Andy Warhol, Cow,1971. Serigrafia su carta da parati

In mostra a Palazzo Sant'Elia anche le immagini di alcuni documenti personali di Andy Warhol: dal passaporto ad una delle sue prime pagelle, dal foglio di ricovero ospedaliero dopo l'attentato del xxx, ai preziosi strumenti di lavoro oltre ad alcuni libri, come l'''Index Book'', firmati dallo stesso artista

In una sala che fa parte del percorso espositivo verranno inoltre proiettati film documentari e video d'arte sull'artista e sulla Factory. Allestito anche un bookshop, che diventa a sua volta, spazio d'arte, e un laboratorio di grafica per i più piccoli, aperto alle scuole.

(Redazione Online/v.l.)
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