Un caffè nero e forte con i biscotti fatti in casa. Cantare a tenore, provarci almeno, con gli artisti locali conosciuti in tutto il mondo. Fare yoga in un giacimento di ossidiana, preparare i piatti della cucina nuragica con i legumi raccolti a mano, tingere la lana con colori naturali, imparare a riconoscere le erbe officinali, frequentare un laboratorio di lettura creativa sotto gli alberi cari a Grazia Deledda.

Finita la stagione del mare è il momento di smettere di fare i turisti e trasformarsi in "cittadini temporanei" (così li chiamano) di luoghi che si sono inventati un lavoro e una missione: essere comunità ospitali.

LA SCOMMESSA - Il progetto è il punto di forza dei Borghi autentici, associazione nazionale tra 250 Comuni d'Italia e una trentina in Sardegna, che nei giorni scorsi si è riunita a Tonara con amministratori, operatori, consiglieri regionali e l'assessora Barbara Argiolas per ragionare sul futuro, individuare strategie di crescita e provare a lanciare un messaggio d'unità agli altri sodalizi - i Borghi più belli (sono cinque) e Bandiere arancioni (sei) - per fare squadra, pur mantenendo le proprie caratteristiche.

Si parla di piccoli centri, da Orroli a Borutta, da Orotelli a Sorradile, da Serri a Banari, dove tutti sono coinvolti nell'accoglienza, il barbiere e il farmacista, il barista e il prete, i ragazzi delle scuole e gli anziani. A mettere insieme le teste e le azioni ci sono i tutor, guide, organizzatori, tecnici, facilitatori.

LA RETE - "Non ci rassegniamo all'omologazione, non abbiamo bisogno di migliaia di visitatori al giorno, non abbiamo intenzione di piegarci allo spopolamento, puntiamo su un modello di sviluppo alternativo e in questo modo riacquistiamo anche orgoglio e amore per i nostri paesi", spiega Renzo Soro, ex sindaco di Galtellì, Comune capofila. "È il momento di creare un sistema, la nuova legge sul turismo riconosce il crescente ruolo dei piccoli centri nello sviluppo del turismo legato al patrimonio storico, culturale e identitario e istituisce un elenco regionale dei borghi caratteristici dell'Isola".

Dunque, la Giunta "individua i parametri e i requisiti necessari per l'iscrizione nella rete, con particolare riferimento ai beni storici e urbanistici del territorio e alle iniziative per l'incremento dell'attrattività turistica, anche al fine di un loro riconoscimento nell'ambito delle reti nazionali e internazionali del turismo dei borghi". Ora bisogna agire.

L'OFFERTA - Spiega il sindaco di Sennariolo Gianbattista Ledda: "L'obiettivo non è quello di ottenere finanziamenti, non solo. Noi vorremmo costruire un prodotto Sardegna che propone una dimensione vera e autentica, attraverso buone pratiche per la destagionalizzazione e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini".

Pina Solinas ha iniziato facendo la tutor a Galtellì e dice che "è una cosa bellissima, sia accompagnare i visitatori in giro, sia vedere il tuo paese crescere". Poi è andata a lavorare per il coordinamento nazionale. Certo, "mettere insieme una rete di persone che operano per un unico obiettivo non è per niente facile, c'è molto individualismo, e l'ho constatato anche in altre regioni".

Secondo Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo e coordinatore dell'associazione Borghi più belli d'Italia che fa capo all'Anci "è fondamentale l'affidabilità e la serietà degli enti certificatori, e il fatto che per iscriversi al nostro club è necessario avere una serie di parametri, aspetti monumentali e storici, servizi, strutture, infopoint, musei, grandi eventi tutto l'anno. Passare dall'improvvisazione alla professionalità è l'unico modo per non vanificare questa grande opportunità turistica che abbiamo".

IL PATRIMONIO - L'assessore della Programmazione Raffaele Paci ieri a Orani ha inaugurato la prima personale italiana di Bettina Pousttchi "Metropolitan Life" al Museo Nivola. "La cultura, l'arte, la valorizzazione delle tradizioni sono componenti sempre presenti nei progetti di programmazione territoriale che ci vengono presentati. Attraverso la cultura si custodisce il passato e ci si apre al futuro, se si riesce a valorizzarla e renderla elemento di attrazione per il turismo", sottolinea. "Qui siamo in un territorio che presidia con cura le sue tradizioni, la sua storia, il passato, ma allo stesso tempo vuole esplorare il mondo e contaminarsi con altre culture. Abbiamo un patrimonio etnografico, musicale, letterario unico al mondo che dà una forte connotazione alla nostra comunità. Facciamolo conoscere, richiamiamo viaggiatori che vogliono vivere un'esperienza unica".

Cristina Cossu

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