Nata a Cagliari in una famiglia di melomani, Carmen Melis porterà la voce e l’anima della Sardegna nei teatri di tutto il mondo. Bella e talentuosa, amica di Giacomo Puccini, streanche l’inventore Thomas Edison.

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IL RITRATTO - Carmen Melis nasce il 16 agosto 1885 a Cagliari in una famiglia di melomani. Il suo nome originava proprio dalla passione di famiglia per le colorate arie del capolavoro francese di Bizet, che stregavano allora i palchi di tutta Europa.

Nella casa borghese di via Argentari, oggi via Mazzini, risuonavano ogni giorno le note delle opere più famose, intonate dal padre baritono e dalla mamma soprano. A spiccare era però la voce acerba e celestiale della piccola Carmen. «Io sono nata cantante – racconterà - incominciando giovanissima e senza una grande esperienza, ma supportata da infinita passione e fermezza di spirito». A Milano, dove il padre era stato trasferito per motivi di lavoro, Carmen incomincia a muovere i primi passi nel mondo della lirica guidata da Teresina Singer, celebre soprano viennese, e da Carlo Carignani, compositore, direttore d’orchestra, maestro di canto e – soprattutto – amico fraterno di Giacomo Puccini.

Un ritratto della bella e talentuosa cantante lirica
Un ritratto della bella e talentuosa cantante lirica
Un ritratto della bella e talentuosa cantante lirica

IL DEBUTTO - La voce di Carmen viene paragonata a quella di un usignolo: leggiadra e intensa insieme, così cristallina che rapisce l’anima a chi l’ascolta. L’impresario Luigi Cesari ne rimane incantato e la scrittura subito per l’Iris di Mascagni a Novara, opera che inaugura la stagione 1905-1906 al Teatro Coccia. Carmen ha talento, incoscienza, coraggio e un’avvenenza dannunziana che non passa inosservata. «La prima donna è una stupenda ragazza sarda con una gran voce», la descrive il maestro Gino Marinuzzi che la dirige. Per la fascinosa fanciulla è solo l’inizio.

A soli tredici mesi dall’esordio, l’occasione propizia. Viene chiamata a sostituire la star della lirica del vecchio Continente, il soprano francese Charlotte Wyns. Carmen accetta imparando la parte di Thais di Massenet in otto giorni. È il successo, con repliche su e giù per l’Italia, da Venezia a Palermo. In poco tempo la giovane Melis calca le scene in Egitto, Russia, Canada, Perù e Cile. Viene scritturata alla Manahattan Opera House di New York dove esordisce in Tosca. Un’autentica consacrazione. Attrice e cantante impareggiabile, è così bella che spesso distrae anche l’orchestra, prontamente redarguita dal direttore di turno.

Inizia a cantare da bambina: "Sono nata cantante", dirà
Inizia a cantare da bambina: "Sono nata cantante", dirà
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L'AMICIZIA CON PUCCINI - Durante il soggiorno newyorkese la Melis conosce anche l’inventore Thomas Edison, che si innamora della sua voce e la fa incidere nei cilindri a cera del primo fonografo.

Il 10 dicembre 1910 è la prima mondiale de La Fanciulla del West di Giacomo Puccini al Metropolitan di New York, opera che il grande maestro e amico cuce addosso a Carmen. Il ruolo di Minnie, la padrona del saloon che si innamora del fuorilegge e vince con spregiudicatezza la partita a poker con la vita, interpretato 123 volte, è perfetto per Carmen, anche lei nata “laggiù nel soledad” non della California, ma dell’Isola baciata dal sole, la Sardegna, che terrà sempre stretta nel suo cuore di eterna gitana.

Nel 1913 la soprano approderà in un altro tempio mondiale della lirica: il Covent Garden di Londra che inaugura con I Pagliacci di Mascagni insieme a Caruso.

L'AMORE PER L'ISOLA - Dopo viaggi e soggiorni in tutto il mondo il richiamo della Sardegna si fa così forte che nella primavera del 1915 la Melis decide di costituire un’impresa con Ricciardi per rappresentare La Fanciulla del West prima a Cagliari e poi a Sassari. «Sono stata sempre orgogliosa e fiera di essere sarda e quello che oggi avviene non è che il compimento di un voto, d’un desiderio fino a oggi reso impossibile da esaudire», dice in un’intervista. Undici serate in un’apoteosi travolgente. Travolta dai fiori che piovevano dai palchi si procura una piccola cicatrice sul braccio, che conserverà orgogliosamente come indelebile ricordo dell’affetto che i suoi corregionali le avevano reso con un degno omaggio. Durante la commemorazione di Puccini, nel 1925 al Regio di Torino, Carmen impersona Manon Lescaut. Tra gli spettatori anche Re Umberto di Savoia, che la invita a corte dove si esibirà in romanze e brani di opere liriche da camera.

Sono in tanti a riconoscerla e a chiederle un autografo
Sono in tanti a riconoscerla e a chiederle un autografo
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IL RITIRO DALLE SCENE - Nel 1933 e dopo 28 anni di attività sceglie di abbandonare le scene, ma non il canto lirico e la musica, che continuerà a insegnare al Conservatorio di Pesaro. Dal suo ultimo ritiro comasco le parole che chiudono la carriera di una grande stella, che scelse con coraggio e intelligenza di evitare il precipizio a tratti penoso a cui si affidano a volte gli artisti: «Desidero andarmene in silenzio, alla sarda, portando con me gelosamente il ricordo delle cose belle vissute e delle persone che hanno dimostrato bontà. Questa è la mia biografia: breve ma che dice tante cose».

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