Il cuore del guerriero della fede ha ceduto. Militante di Cristo senza alcuna arma se non quella del Vangelo e della parola, Don Pietro Vinante è morto ieri mattina alle 10 nell'ospedale Nostra Signora della Mercede dopo dieci giorni di agonia. La notizia della sua scomparsa ha destato grande commozione e dolore non solo nella piccola comunità ai piedi del Carmine, dove ha prestato la sua opera per 28 anni, ma anche a Villanova (parroco dal 1960 all'84), negli altri centri della Provincia e persino oltre i confini diocesani. I funerali si svolgeranno oggi, alle 16, nella chiesa di San Gavino a Elini. La salma verrà tumulata nel cimitero del paese, il sindaco Stefano Stochino ha proclamato il lutto cittadino.

SETTIMANA DI PASSIONE L'anziano curato era in terapia intensiva dalla sera di giovedì santo a causa di un'emorragia cerebrale provocata da un ictus. La mattina aveva concelebrato con gli altri sacerdoti diocesani, in Cattedrale a Lanusei, la messa del Crisma presieduta da monsignor Antioco Piseddu. Durante la sua agonia non è mai rimasto solo: ogni giorno ha ricevuto l'affetto di familiari, parrocchiani, conoscenti e sacerdoti di tutte le diocesi sarde. Il calvario è iniziato alla vigilia di Pasqua, periodo che, negli ultimi anni, non è stato per lui particolarmente fortunato. Nel giorno di Pasquetta del 2005 due chierichetti lo trovarono accasciato su una sedia e privo di sensi nello studio della canonica. In quell'occasione superò il malore in pochi giorni.

LA VITA Nato a Tesero in Val di Fiemme l'8 gennaio 1922, don Pietro Vinante è stato ordinato sacerdote a Lanusei, all'età di 36 anni, da monsignor Lorenzo Basoli. Prima di abbracciare la comunità di Elini, il prete trentino aveva retto per 24 anni la parrocchia di Villanova. Don Vinante, amante delle passeggiate all'aria aperta, era uno dei sacerdoti più conosciuti in Sardegna. Celebri le sue crociate per l'intolleranza verso i costumi troppo facili e le preghiere a bordo delle vetture su cui saliva dopo aver fatto autostop. Anche nel suo ultimo viaggio da Lanusei ad Elini, la mattina di giovedì santo, aveva strappato la cortesia ad un automobilista. Per anni ha combattuto una i battaglia contro i manifesti pubblicitari ritenuti troppo spinti (“corpi usati per far soldi”), in diverse località dell'Isola. Più volte ha contestato la decisione dell'amministrazione comunale di Elini di ospitare una sfilata di moda davanti alla chiesa del Carmine.

PASSIONE RADIOFONICA In Ogliastra la sua voce è risuonata per anni via etere. Il sacerdote trentino ha fondato e gestito, dagli studi al primo piano dalla canonica, Radio Carmine. Sulla frequenza 101.5 diffondeva la parola di Dio, alternando contorni musicali e temi d'attualità.

Roberto Secci
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