Sul tavolino in soggiorno, con un lumicino acceso, le foto dei familiari defunti ci sono tutte, ma non quella di Manuel, ancora no. "La sistemeremo presto", sussurra lei, seduta in punta sulla seggiola davanti al lucidissimo tavolo del soggiorno, mentre di là in cucina è tutto pronto per il pranzo dei parenti prima del funerale.

"VOLEVO SALVARLO" - I capelli corvini raccolti, il viso segnato da occhiaie scure, Fabiola Balardi dimostra tutti i suoi 41 anni di fatica e sogni infranti.

"Lo so io se ho provato a salvare mio figlio. Gli dicevo: fai sparire quella roba lì, io non la voglio vedere. Gli ripetevo che non era un ambiente da frequentare e che prima o poi se ne sarebbe reso conto da solo".

L'aveva scongiurato anche prima dell'ultima perquisizione, ad agosto scorso, quando venne fermato dalla polizia e presentò la domanda di affidamento in prova. "Glielo dicevo: basta, basta con questa vita che fai".

Manuel spacciava marijuana, era entrato con tutti e due i piedi dentro quel mondo di mezzo così allettante: soldi facili e pochi rischi se ci sai fare. L'ultimo giorno della sua vita era partito per riscuotere un credito di poche centinaia di euro. È stato ucciso per questo. È stato ucciso per pochi denari.

"MAI UN FIGLIO KILLER" - "La ragazzina che gli doveva i soldi e che assieme agli amici ne ha fatto scempio, era una sua amica. L'ha tradito lei, per questo non la perdonerò mai. Quando incontrai la madre mi disse: Non chiedermi di odiare mia figlia . E allora amala, le ho risposto, e guarda che per lei versi lacrime solo tu". Fabiola stringe le braccia al petto. «Io so che, al posto suo, al posto di quella madre, avrei cancellato mio figlio. Non ho dubbi: per avere dentro casa un figlio assassino, preferisco avere un figlio morto".

IL COMPLEANNO - È cresciuto qui, Manuel Careddu. In questo quartiere popolare di Santa Maria, all'ingresso di Macomer, tra palazzine gialle con l'intonaco scrostato e le aiuole di sterpi.

È cresciuto tra la casa della nonna materna, Gavina Puggioni, 76 anni - questo appartamento al primo piano lindo come uno specchio - e quella della madre, dirimpetto. Ci siamo chiesti tutti se invece il padre gli è stato vicino.

"Certo", dice un parente. "Manuel ha frequentato la casa dei nonni paterni fino a sei mesi fa. Si è allontanato dopo che la nonna gli disse: cos'è questa storia? Mi hanno detto che stai spacciando droga. Non voleva essere ripreso, non accettava regole".

Ieri, nel giorno del funerale del nipote, Loredana Careddu ha pubblicato una nuova foto del profilo di Whatsapp: c'è Manuel, circondato da altri bambini, davanti alla torta di compleanno. Era piccolo e chissà cosa sognava di fare da grande.

LE CATTIVE COMPAGNIE - "Mio figlio è stato trascinato dalle cattive compagnie. Ho provato a salvarlo, lo so soltanto io quel che ho fatto - ripete Fabiola -. Alla fine ha incontrato chi l'ha tradito e l'ha ucciso per pochi spiccioli".

Adesso lo accompagnerà al cimitero. Fabiola seppellirà suo figlio. E la foto di Manuel prenderà posto accanto a quelle degli altri familiari morti, qui sull'altarino del soggiorno.

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