Il Tar respinge il ricorso dei genitori di una bimba sospesa dalla frequenza della scuola dell'Infanzia perché non vaccinata.

Il dispositivo dei giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna, è stato pubblicato in queste ore e fa riferimento a una vicenda iniziata a Iglesias lo scorso anno scolastico.

L'antefatto: i genitori della piccola, cinque anni, temevano che la loro bambina potesse subire conseguenze dalle vaccinazioni e, avendo casi di patologie autoimmuni in famiglia, avevano deciso di sottoporla ad accertamenti specifici. Impegnandosi, con un'autocertificazione inviata alla scuola nel settembre del 2017 (nei termini previsti), a trasmettere gli esami entro il 10 marzo 2018.

Tanto era bastato perché l'istituto comprensivo di cui fa parte la scuola accettasse l'autocertificazione, confermando l'iscrizione della bambina. Ma i termini successivi non sono stati rispettati dalla famiglia che, il 9 marzo di quest'anno, hanno inoltrato alla scuola una nuova Pec con allegata solo la documentazione sull'avvio degli esami, non completati a causa dei costi, totalmente a loro carico, come gli stessi sapevano dall'inizio.

La reazione della scuola era stata immediata e dal 12 marzo scorso, aveva sospeso la bimba dalla frequenza.

Una decisione che ha comportato l'immediata reazione dei genitori i quali hanno presentato ricorso al Tar contro il Ministero dell'Istruzione e la scuola, chiedendo l'annullamento del provvedimento.

Ma la sentenza dà ragione alla scuola. I magistrati (il presidente Dante D'Alessio, l'estensore Gianluca Rovelli, il consigliere Antonio Plaisant) rimarcano che, oltre al diritto del singolo, va tutelato quello della collettività. E ricordano quanto sancito dall'articolo 32 della Costituzione, facendo riferimento anche a un recente dispositivo della Corte Costituzionale che ha affermato alcuni principi, tra cui: "L'articolo 32 della Costituzion postula il necessario contemperamento del diritto alla salute del singolo con il coesistente e reciproco diritto degli altri e con l'interesse della colettività, nonché, nel caso di vaccinazioni obbligatorie, con l'interesse del bambino che esige tutela anche nei confronti dei genitori che non adempiono ai loro compiti di cura".

Cinzia Simbula
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