È scomparso venti giorni fa durante un temporale che ha sconvolto il Sarrabus. A distanza di tanto tempo, di Nicola Campitiello, il pastore campano che da 15 giorni accudiva un gregge di pecore a Capo Ferrato, non si hanno notizie.

Inghiottito da un silenzio che fa paura. Si teme che il giovane sia stato travolto dalle acque impetuose di quella notte drammatica e trascinato sino al mare. E che possa essere rimasto sepolto da arbusti e fango, anche se i vigili del fuoco scavando con le ruspe per oltre una settimana non lo hanno trovato.

Di sicuro da quella notte del nove ottobre, nessuno lo ha più visto. L'ultimo è stato un ex allevatore di Castiadas. Era con lui sino a un'ora prima che scoppiasse la bufera d'acqua. Temendo l'arrivo delle piogge, gli aveva persino dato un ombrello che è stato ritrovato quasi subito. Poi nulla, se non le ricerche affannose e difficili portate avanti dai Vigili del fuoco, dal Cai, dai forestali, dai carabinieri e dai volontari, sino al giorno, una settimana fa, quando il prefetto ha disposto la fine delle stesse ricerche.

In questa settimana, nulla di nuovo su Nicola Campitiello: i familiari attendono notizie nella penisola. Comprensibile il loro dramma. Gente buona, umile. Hanno ringraziato chi lo cercava, hanno sperato, hanno lasciato la Sardegna. Ancora oggi sperano in un miracolo.

L'alluvione non ha restituito neppure le pecore, se non qualcuna trovata morta lungo il Rio Mannu, quello che potrebbe avere inghiottito il pastore. La burocrazia al momento parla di "disperso". Non può fare altro.

Antonio Serreli
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