I resti umani trovati lo scorso luglio tra Settimo e Selargius sono di una persona morta tra marzo e aprile di quest'anno, lo stesso periodo nel quale è sparito Luca Congera, il 50enne quartese che da sette mesi a questa parte non ha più dato notizie di sé. È quanto stabilito dall'autopsia eseguita sul cadavere individuato in estate nel mezzo di un canneto in posizione fetale e a ridosso di una condotta dalla quale fuoriuscivano liquidi fognari.

I risultati dell'esame necroscopico, chiesti dalla Procura, sono stati esposti ieri alla gup Gabriella Mosca durante l'udienza in cui si discuteva del presunto omicidio di Congera.

Secondo le sorelle dell'uomo ci si troverebbe davanti a un delitto - e qualcuno avrebbe sentito il 50enne dire "mi stanno uccidendo" proprio la sera della scomparsa - ma il pm Alessandro Pili è di parere diverso e ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ritenendo si abbia a che fare con un suicidio causato dalla mancanza di lavoro e dalla separazione in corso.

Ora sarà la giudice a decidere che strada seguire, dopo aver raccolto i risultati degli esami sul Dna estrapolato dal cadavere, che diranno con certezza se si tratti realmente di Congera.
© Riproduzione riservata