È arrivato a Laconi il corteo della diciassettesima marcia sarda per la pace, partita stamani dal sagrato della parrocchia di Gesturi, paese di Fra Nicola.

Ventidue chilometri con tappe intermedie a Nuragus e poi il pranzo a Crastu, da dove la marcia, organizzata dalla Tavola Sarda della pace e dai comuni di Gesturi e Laconi, è ripartita intorno alle 15 diretta verso il paese natale di Sant'Ignazio.

Sindaci, cittadini, associazioni, sindacati. Centinaia di persone. Partecipazione cresciuta rispetto allo scorso anno.

Tutti insieme per ribadire il no alle servitù militari in Sardegna e la riconversione della fabbrica delle bombe di Domusnovas con la tutela dei posti di lavoro.

Ma anche il mantenimento delle politiche e iniziative per l'accoglienza dei migrati. Una pace che per i territori delle zone interne significa anche opportunità lavorative soprattutto per i giovani, oltre che maggiore collaborazione fra comuni.

Concetti ribaditi negli appelli lanciati dai sindaci di Gesturi e Laconi Ediberto Cocco e Paola Zaccheddu.

A Laconi davanti al municipio gli interventi conclusivi e poi un momento comunitario.

Antonio Pintori
© Riproduzione riservata