Il malumore si respira da mesi nei reparti degli ospedali, nelle sale medici. Ma nessuno esterna, anche perché è vietato dai regolamenti interni. Così ieri è stata la Cosmed, la Confederazione sindacale medici e dirigenti, a ufficializzare, attraverso una diffida, il malcontento dei camici bianchi sulla Ridefinizione della rete ospedaliera: «La Giunta deve annullare tutti gli atti aziendali e le delibere che hanno inciso sulla riorganizzazione e se non lo farà ci riserviamo di agire secondo le modalità previste dalla legge».

I FIRMATARI - A firmare il documento indirizzato all'assessore alla Sanità, al presidente della Giunta, al presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale e a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie sono i segretari di Anaao-Assomed (Elisabetta Piu), Aaroi-Emac (Cesare Iesu), Fvm (Massimiliano Picoi), Fidirets (Daniele Agulli e Elissa Petrone).

LE ACCUSE - Alla base della diffida del sindacato c'è il parere negativo sulla riforma espresso dal tavolo di monitoraggio del ministero della Salute il 12 settembre scorso. Secondo i tecnici ministeriali, il documento approvato il 25 ottobre scorso "non è coerente con il modello definito dal decreto ministeriale 70 del 2015 sulla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera". Per la Cosmed «la correzione della molteplicità dei rilievi richiede l'annullamento di tutti gli Atti aziendali e delle delibere regionali che hanno inciso sulla riorganizzazione della rete. Atti che la Regione, i direttori generali continuano a deliberare come se le leggi non fossero a loro sovraordinate».

«LAVORO PEGGIORATO» - E siccome atti e delibere - dicono i medici «hanno comportato importanti modifiche nella organizzazione sanitaria e amministrativa del servizio sanitario tali da causare, per il personale sanitario, veterinario e amministrativo un peggioramento della qualità del lavoro, un aumento delle ore lavorate, anche al di fuori delle norme europee e, di conseguenza per la popolazione notevoli disservizi tra cui l'aumento delle liste d'attesa e la diminuzione dell'offerta assistenziale pubblica», si chiede che «immediatamente la Giunta regionale annulli in autotutela sia gli atti aziendali e tutte le deliberazioni conseguenti sia le deliberazioni regionali, emanate al di fuori degli atti, che hanno modificato l'organizzazione sanitaria e amministrativa delle aziende».

LA REPLICA - «Pur rispettando le rimostranze dei sindacati, credo che abbiano dato troppa importanza alle osservazioni contenute nella lettera del Ministero alle quali abbiamo prontamente risposto», replica l'assessore Luigi Arru. «Siamo certi che arriverà presto l'approvazione definitiva e che i professionisti della sanità non saranno danneggiati in alcun modo».

Fabio Manca
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