Blocco della pesca a Santa Gilla da giovedì, a seguito dei danni provocati dal maltempo, e 250 operatori ittici costretti a un nuovo stop forzato dopo quello di un mese lo scorso maggio.

Così circa 150 pescatori delle sette cooperative del consorzio ittico Santa Gilla si sono ritrovati stamattina davanti alla sede dell'assessorato regionale all'Agricoltura a Cagliari per un incontro con il capo di gabinetto (l'assessore è assente per altri impegni).

"Non abbiamo visto ancora un euro dei rimborsi per non aver lavorato lo scorso maggio", hanno spiegato i pescatori. "Ora c'è questo nuovo fermo forzato per il maltempo. I danni sono ingenti perché non sappiamo cosa sia accaduto nello stagno a mitili e pesci. Rischiano di non poter lavorare per molto tempo".

I pescatori (foto Matteo Vercelli)
I pescatori (foto Matteo Vercelli)
I pescatori (foto Matteo Vercelli)

I manifestanti chiedono lo sblocco di una proposta di legge che permetta l'erogazione degli indennizzi relativi ai mancati guadagni di maggio scorso e un intervento nello stagno per evitare le conseguenze negative ogni volta che c'è il maltempo.

"Lo stagno si è riempito di fango, detriti e anche di carcasse di animali. Per noi un disastro", hanno aggiunto i pescatori. Indennizzi che però non possono arrivare come ha spiegato il capo di gabinetto dell'assessorato perché i fatturati del consorzio negli ultimi tre anni sono in crescita.

L'alternativa è accedere a dei fondi regionali di solidarietà. Ma i pescatori, che non possono lavorare, chiedono altro e domani potrebbero manifestare nuovamente.
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