Gli atti della testimonianza del tabaccaio sassarese Nicolino Peigottu sono stati trasmessi alla Procura che dovrà valutare gli estremi della falsa testimonianza. Si è chiusa così l'udienza davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari per il processo ai 17 consiglieri regionali del gruppo Misto accusati di peculato nell'ambito della prima indagine sui fondi. L'appuntamento di oggi era destinato all'esame della posizione dell'ex Pdl Salvatore Amadu, che ha voluto fare dichiarazioni spontanee. "Nessuno ci ha mai detto che non potevamo fare quelle spese - ha ripetuto in aula - e non c'era l'obbligo di rendicontazione". Sul banco dei testimoni hanno sfilato varie persone che hanno avuto contatti con Amadu negli anni della XIII legislatura. Tra questi il tabaccaio sassarese che aveva firmato una dichiarazione sui francobolli acquistati dal consigliere, cadendo però in diverse contraddizioni nelle risposte fornite al pm Marco Cocco. Da qui, alla fine, la decisione di inviare gli atti alla Procura per un'eventuale contestazione di falsa testimonianza. Dei venti politici finiti nella prima inchiesta sul presunto utilizzo illecito dei fondi, due sono stati stralciati: già condannato in abbreviato l'ex capogruppo dell'Idv Adriano Salis, mentre l'ex senatore del Pdl Silvestro Ladu è imputato in un altro processo. Deceduto Giuseppe Giorico, nell'udienza odierna sono comparsi Oscar Cherchi (Pdl), Mario Floris (Uds), Giommaria Uggias (Idv), Salvatore Amadu (Pdl), Renato Lai (ex Pdl, ora Ncd), Alberto Randazzo (Udc), Giuseppe Atzeri (Psd'Az), Maria Grazia Caligaris, Raimondo Ibba, Raffaele Farigu, Pierangelo Masia e Peppino Balia (tutti Socialisti), Carmelo Cachia (Pd), Sergio Marracini (Udeur), Salvatore Serra (Sinistra Autonomista) e Vittorio Randazzo (Udc). Resta poi stralciata, ma sempre davanti al collegio della prima sezione presieduto da Mauro Grandesso, la posizione di Beniamino Scarpa, ex Psd'Az e attuale sindaco di Porto Torres.
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