Fatture emesse dalle aziende riconducibili a Cogoni con cifre da capogiro, visto il materiale che veniva ordinato: "Solo nel mese di dicembre 2009 - scrive il Gip nell'ordinanza - il Gruppo consiliare Pdl avrebbe acquistato dalle due società biglietti augurali per l'importo complessivo di 26.400 euro. Peraltro la medesima esigenza si sarebbe riproposta nel mese di aprile del 2010". In quella occasione furono emesse due fatture per complessivi 12 mila euro.

In cinque mesi, quindi, il Gruppo avrebbe acquistato biglietti augurali per un valore di 38.400 euro. "La riprova ulteriore del piano coinvolgimento di Cogoni nell'illecito - scrive il Gip - emerge dalle risposte fornite a proposito dell'affrancatura di quei biglietti". A domande precise Cogoni rispose: "per affrancatura deve intendersi l'acquisto dei francobolli che poi venivano incollati da noi alla busta. Normalmente i francobolli li compravo io personalmente presso i tabacchini pagando in contanti. Non è mai capitato che il gruppo Pdl mi abbia fornito i francobolli da apporre sulle buste: lo escludo categoricamente. Nell'importo della fattura quindi è ricompreso anche il costo dei francobolli che adesso stimo in circa 2.000 euro".

Alla domanda su dove acquistasse i francobolli, Cogoni fece il nome di un bar e di un tabacchino aggiungendo "Giravo sino a raggiungere la quantità necessaria". Dopo gli acquisti, secondo quanto affermato da lui stesso, l'imprenditore non avrebbe mai richiesto la ricevuta. "No, non è mai accaduto. Quindi non ho mai dedotto i costi dei francobolli dall'imponibile della società. Prendo atto di quanto l'ufficio mi fa osservare circa l'inverosimiglianza di tale dichiarazione riguardo alla consistenza di quei costi e alle condizioni economiche nelle quali versava la società. Tuttavia confermo di non aver mai richiesto le ricevute".
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