"Se lo scopo della nuova inchiesta del "super perito" nel poligono di Quirra si propone di individuare se nei terreni e nelle falde acquifere c'è presenza di uranio impoverito, torio e cadmio, potrebbe esserci, per quanto riguarda il torio, un errore fondamentale nell' impostazione della ricerca".

E' quanto sostiene, in una nota, il presidente dell'Anavafaf, l'associazione familiari delle vittime militari, Falco Accame, in merito al processo sui cosiddetti "veleni di Quirra", la cui prossima udienza è fissata per domani nel Tribunale di Lanusei. "Oltre i metalli indicati - osserva Accame - dovrebbe essere anche considerato il trizio, largamente utilizzato nella strumentazione dei missili. Infatti, certamente, per quanto riguarda il torio usato nella strumentazione dei missili Milan, non esiste il problema della ricerca della sua pericolosità, da accertarsi mediante carotaggio nel terreno. Infatti la pericolosità del missile esiste indipendentemente da quello che potranno dirci le analisi eseguite sul terreno. Tra l'altro se il campionamento verrà effettuato sulla base di quanto a suo tempo venne stabilito per Salto di Quirra (3 secchielli di terra per 13 mila ettari di territorio e 50 mila di mare) i risultati, insomma, ancor prima di iniziare, preannunciano qualche incertezza".

"La pericolosità del torio, per quanto concerne il suo impiego nei missili Milan (l'Italia ne produsse oltre 30 mila) - continua Accame - è nota da tempo e furono i progettisti francesi del missile, già nei primi anni 2000, a rendersene conto disponendo, di conseguenza, che venissero ritirati dall' impiego. Cosa che anche l'Italia fece, sia pure con notevole ritardo. C'è da augurarsi che la situazione rappresentata sia soltanto una semplificazione giornalistica perché, altrimenti, ci sarebbe veramente da preoccuparsi per il futuro. Tra l'altro l'impiego dei missili Milan non riguarda solo il poligono di Salto di Quirra, ma molti altri poligoni in Italia (a partire, per la stessa Sardegna, da quello di Teulada), nonché l'impiego in operazioni all'estero".
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