Terralba, protesta per le "fasce fluviali"Fantocci impiccati sulla Statale 131
Il nuovo Piano per le fasce fluviali impone vincoli che secondo gli abitanti "frenano lo sviluppo del territorio".Quelle strane sagome si scorgono dalla Statale 131 all'altezza di Terralba. Una decina di fantocci impiccati ciondolano nei campi lungo la complanare a pochi assi dalla Carlo Felice. È la singolare protesta messa in piedi a partire dalle 18 da un comitato spontaneo di terralbesi che si oppongono con fermezza al piano delle fasce fluviali previsto dalla Regione e ai vincoli idrogeologici che limitano lo sviluppo del territorio.
"Questi pupazzi simboleggiano la morte a cui potrebbe andare incontro Terralba con tutte le sue attività economiche, non soltanto quelle edilizie", spiega uno dei rappresentanti del comitato, Daniele Casu. L'installazione artistica è l'ennesimo tentativo per cercare di sensibilizzare la Regione su questo problema, dopo che l'incontro dei giorni scorsi a Cagliari non ha avuto i risultati sperati dai terralbesi. "Cappellacci non ucciderci" recita uno striscione e il comitato chiarisce meglio. "Devono fare una scelta politica, con questi vincoli ci stanno condannando a morte. Tutte le attività rischiano di scomparire e non ci sarà uno sviluppo futuro per il nostro paese". Il piano delle fasce fluviali fissa vincoli ben precisi sull'edilizia e sullo sviluppo del territorio.
Il Comune di Terralba ha impugnato nei mesi scorsi tutto il piano e si attende il pronunciamento del Tribunale delle acque. La richiesta alla Regione è che vengano ridotti i vincoli sul territorio e il fattore di pericolosità idrogeologica. Nell'incontro di due giorni fa a Cagliari con l'assessore regionale ai Lavori pubblici Angela Nonnis, gli amministratori hanno consegnato altre osservazioni allo studio fatto dalla Regione. "Ci aspettiamo un segnale importante dalla Regione", ribadiscono.