La tempesta li ha sorpresi a pochi metri dall'isolotto di Rock Island, 50 miglia a sud di Marsa Halam, nel Mar Rosso: si tratta di Salvatore Arangino, rappresentante di commercio cagliaritano di 59 anni, e altri due sub partiti dal capoluogo sardo, costretti ad abbandonare la nave da crociera che colava a picco e a lottare per sopravvivere. Come loro gli altri turisti italiani che avrebbero dovuto trascorrere una settimana alla scoperta della barriera corallina egiziana.

A riportare le ferite più gravi è stata una ragazza romana, operata in un ospedale del Cairo e riportata d'urgenza in Italia con un volo sanitario, mentre i tre cagliaritani sono rientrati in Sardegna ieri pomeriggio.

I fatti risalgono a lunedì, quando la sveglia a bordo della barca di venti metri è suonata intorno alle 5.30 per partire da Marsa Alam, una delle località turistiche più famose del Paese, insieme ad altre due imbarcazioni adibite dalle agenzie di diving a ospitare i subacquei.

Le nuvole all'orizzonte annunciavano tempesta, ma il comandante ha preso il largo e ormeggiato a pochi metri dall'isolotto che è circondato dalla barriera corallina, ma non c'é stato il tempo di immergersi perché la barca è stata trascinata sugli scogli ed è affondata in pochi minuti. Tutti sono saltati in acqua e nel naufragio hanno perso documenti e bagagli. Dopo il salvataggio a bordo di alcuni gommoni, i turisti coinvolti sono stati trasferiti sulla terra ferma e i tre cagliaritani sono rientrati ieri a Cagliari.
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