Il maltempo non dà tregua, soprattutto nel Nord Est della Penisola.

E mentre si attendono ulteriori piogge in diverse regioni, inizia la conta dei danni. Secondo le stime di Coldiretti e Federforeste l'ondata di piogge ha causato la "strage di 14 milioni di alberi, compromettendo l'equilibrio ecologico e ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica".

Abbattuti soprattutto faggi e abeti bianchi e rossi nei boschi del Trentino, del Veneto e del Friuli, dove "ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità". La mancanza di copertura vegetale tra le altre cose - spiega Coldiretti - lascia campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge. Gravi danni anche in val di Fiemme, nelle foreste da cui si ricava il legno per i pregiati Stradivari.

La situazione più critica si registra in Veneto, dove il governatore Luca Zaia lancia l'allarme: "La regione è in ginocchio, abbiamo avuto 160mila utenze senza energia elettrica, isolamenti telefonici e acquedottistici".

In questo momento invece "otto frazioni sono ancora isolate, 100 persone sono state evacuate e 5mila utenze sono ancora da collegare". Una situazione drammatica insomma, con l'ondata di maltempo che - parola sempre di Zaia - ha cancellato "100mila ettari di bosco". Le frane non si contano e diverse strade sono completamente da rifare.

Rincara il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che parla di situazione "apocalittica".

(Unioneonline/L)
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