Il patto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sarà ufficialmente approvato tra il 10 e 11 dicembre a Marrakech, ma non sarà firmato dall'Austria che attraverso i portavoce dell'Esecutivo guidato da Sebastian Kurz fmotiva la decisione con la difesa della propria sovranità.

Al centro di questo accordo sul tema della migrazione, il primo testo internazionale, il rafforzamento della cooperazione internazionale per rispondere a un fenomeno globale in costante crescita, e una serie di principi che vanno dalla difesa dei diritti umani e dei diritti dei bambini al riconoscimento della sovranità nazionale, con misure per aiutare i Paesi ad affrontare le migrazioni.

Scettici in proposito anche Ungheria e Polonia, mentre gli Stati Uniti di Donald Trump si erano defilati dal patto nel luglio scorso.

"L'Austria potrà continuare a elaborare le sue leggi su tutte le questioni dell'immigrazione", commenta il cancelliere Kurz, mentre il suo alleato di governo Heinz-Christian Strache, leader del partito di estrema destra Fpo, è convinto che il documento potrebbe sancire "un diritto alla migrazione".

Motivazioni simili sono state espresse anche dal premier ungherese Viktor Orban, che ha definito l'iniziativa Onu come pericolosa, perché "inciterà milioni di persone a mettersi in viaggio".

(Unioneonline/b.m.)
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