Doug Stewart, ex veterano di guerra, sta scontando il carcere a vita in un istituto del Michigan dopo la condanna per omicidio premeditato della moglie Venus, scomparsa dalla casa dei suoi genitori nel 2010 e mai ritrovata.

Nel 2010 la donna aveva lasciato il marito accusandolo di violenze domestiche e molestie ai danni della loro figlia, ed era tornata a stare con i propri genitori. Da qui il rancore di Doug Stewart e la pianificazione dell'omicidio, con l'aiuto di un amico, incaricato di fare da "sosia" e fornire un alibi al vero colpevole.

Un castello di carta immediatamente smontato dagli inquirenti, a cui sono seguiti l'arresto e il processo che ha portato Doug Stewart in carcere con la condanna all'ergastolo.

Ma il corpo della povera Venus è stato ritrovato solo due giorni fa, dopo otto anni di silenzio e straziante attesa per la famiglia, grazie alla tardiva confessione del marito.

A convincere Doug Stewart a parlare, però, non è stato un tardivo rimorso di coscienza del colpevole, ma una trattativa anomala con gli agenti di polizia: la rivelazione del luogo di sepoltura di Venus in cambio di alcune richieste per rendere meno dura la vita in carcere, tra cui la consolle di gioco dell'Xbox.

Dal canto suo, la polizia si giustifica dicendo di aver accettato lo "scambio" perché la famiglia di Venus meritava di poter dare sepoltura alla propria figlia, i cui resti sono stati ritrovati a poche miglia dalla casa di famiglia in cui era stata vista l'ultima volta.

(Unioneonline/b.m.)
© Riproduzione riservata