A pochi giorni dal ballottaggio che decreterà il nuovo Presidente del Brasile l'ex capitano dell'esercito e candidato populista Jair Bolsonaro è sempre più favorito dai sondaggi, mentre l'avversario ed erede di Lula, il progressista Fernando Haddad, sarebbe indietro di oltre dieci punti.

Ma per il leader dell'estrema destra Bolsonaro arriva ora l'accusa di aver diffuso un numero spropositato di fake news via social per influenzare il voto del 28 settembre e screditare l'avversario, che ha risposto rivolgendosi all'Authority che si occupa delle consultazioni.

E se non bastasse il clima incandescente che sta accompagnando l'appuntamento elettorale, intorno alla figura di Jair Bolsonaro spunta l'ombra dell'ex stratega che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca Steve Bannon, che con "The Movement" sta influenzando in modo oscuro la politica internazionale, tessendo legami con le forze populiste e sovraniste europee.

L'uomo che la rivista Time ha definito "il gran manipolatore", ex investitore finanziario del colosso Goldman Sachs ed esperto di big data, avrebbe elargito "solo" consigli sulla gestione web e social della campagna, stando a quanto afferma il figlio di Bolsonaro, Eduardo, tra gli eletti al Parlamento.

Qualcosa di più, invece, secondo quanti accusano Bannon di sabotare i regimi democratici attraverso la diffusione di fake news e di aver contribuito in Brasile all'exploit di voti per Bolsonaro.

Dal canto suo il candidato ultra conservatore definisce il Paese latino americano come un tassello della rete nazionalista internazionale a cui guarda con interesse dalla sede di Bruxelles del suo "The Movement".

(Unioneonline/b.m.)
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