"Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico delle scuse, perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante, ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco".

Ilaria Cucchi attacca il comandante dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, all'indomani dell'incontro al ministero della Difesa con quest'ultimo e con il ministro Elisabetta Trenta.

"Devo dire - ha riferito la sorella del geometra morto nel 2009, a margine di un evento all'Associazione Stampa Estera - che non ho compreso per quale motivo il comandante generale ha ritenuto di informarmi dei provvedimenti che l'Arma sta prendendo e prenderà nei confronti di tre persone, e cioè i carabinieri che hanno parlato nel corso del processo per mio fratello".

"Come a dire, ho pensato, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo non sono degni di continuare a indossare la divisa che io amo e rispetto".

"Onestamente non dico che Nistri non lo dovesse fare, e non voglio nemmeno entrare nel merito, perché non è cosa che mi compete. Quello che dico, che ho sentito, e che ho pensato ieri uscita di lì, è che in realtà avrebbe potuto dirmi tante altre cose. Ieri, ha ritenuto che quella fosse le cosa da dire. In un processo dove stanno emergendo gravissime responsabilità, siamo sicuri che ci sia l'insostenibile esigenza di punire proprio quelli che hanno parlato?".

LA RISPOSTA DI TRENTA - Parole a cui è seguita la pronta risposta del ministro della Difesa: "Il Comandante dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri - ha scritto la Trenta su Facebook - non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l'obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante".

" Non sto offrendo una mia personale interpretazione dei fatti. Sto raccontando solo quel che è successo. Se c'è stata una incomprensione non trapelata durante l'incontro mi spiace, poiché la natura stessa dell'incontro era quella di favorire un confronto aperto e trasparente".

"Sento forte - ha concluso - la responsabilità di questa vicenda, anche se sono ministro da pochi mesi. E vorrei che questo senso di responsabilità fosse condiviso. In modo umano".

(Unioneonline/D)
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