"Si abolisce il numero chiuso nelle facoltà di Medicina permettendo così a tutti di accedere agli studi".

Questo l'annuncio al termine del Consiglio dei ministri di ieri tra le norme del disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per il 2019.

Insomma niente più test per accedere a Medicina con il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, che in un primo momento aveva detto di non saperne nulla e poi ha parlato di un "percorso graduale".

Nel caos generato dall'annuncio, anche il governo ha corretto il tiro con un comunicato stampa: "La presidenza del Consiglio precisa che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo, per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane, ndr) che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso".

I NUMERI - Quest'anno ci sono stati 67mila candidati in tutta Italia per 10mila posti.

L'effetto di un provvedimento del genere darebbe una scossa non indifferente al sistema organizzativo universitario. Basti anche solo pensare al numero di aule in cui si dovrebbero effettuare i vari corsi.

Anche perché in passato il numero chiuso scoraggiava diversi studenti che, per paura di essere bocciati, non si presentavano nemmeno.

(Unioneonline/M)
© Riproduzione riservata