Con il contributo di oltre 2mila persone, è arrivata alla cifra di 60mila euro la raccolta fondi organizzata dal Coordinamento Uguali Doveri dopo l'approvazione del nuovo regolamento comunale voluto dal sindaco leghista di Lodi Sara Casanova, che ha impedisce a centinaia di bambini stranieri di utilizzare la mensa e altri servizi scolastici.

Il Comitato che protesta contro il provvedimento del primo cittadino ha chiesto di sospendere le donazioni dopo il raggiungimento del primo obiettivo.

Intanto si attende l'esito del ricordo presentato al tribunale di Milano contro la misura voluta dal sindaco, considerato "discriminatorio ai sensi del diritto nazionale e/o del diritto Ue" dall'opposizione presente in Consiglio comunale.

IL CASO - La delibera comunale, che di fatto ostacola l'accesso alle agevolazioni per i servizi scolastici ai figli di migranti, risale al 2017 e modifica le regole per ottenere delle tariffe agevolate per la mensa e l’autobus.

A partire da quest'anno scolastico, i genitori nati fuori dall’Unione europea, per poter usufruire dei benefici, devono presentare, oltre all'Indicatore della Situazione Economica Equivalente, un'ulteriore documentazione per attestare di essere nullatenenti nel Paese d’origine.

Si tratta di documenti spesso difficili da reperire.

Senza le agevolazioni queste famiglie vengono inserite nella fascia economica più alta e sono costrette a sostenere spese che non possono permettersi.

SALVINI: "UNICA DISTINZIONE È TRA ONESTI E DISONESTI" - Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha difeso l'operato del primo cittadino di Lodi.

"Termini come razzismo o apartheid sono così gravi che non vanno maneggiati a sproposito. Nella città lombarda, la brava Sara Casanova non ha chiuso la mensa scolastica agli immigrati, ma il Comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto", ha affermato il vicepremier.

Secondo il leader leghista, "gli stranieri devono fornire documentazione del loro paese d'origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede".

(Unioneonline/F)

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