Il diritto allo studio non è uguale per tutti. Ne sanno qualcosa i 26 bambini delle scuole elementari e medie dell'isola siciliana di Linosa, la più piccola delle Pelagie, dove a un mese dall'inizio dell'anno scolastico si registra ancora carenza di insegnanti.

Un problema che a Linosa e nella vicina Lampedusa si ripresenta puntuale ogni anno, tanto che questa volta i genitori degli alunni hanno deciso di far sentire la propria voce con un gesto simbolico: lo sciopero degli studenti e una protesta davanti al plesso scolastico.

"Nella scuola media al momento c'è solo l'insegnante di italiano - dichiara il presidente del consiglio comunale Gerardo Errera - è una professoressa in gamba, che ogni giorno si inventa argomenti nuovi per tenere alta l'attenzione degli studenti, ma è da sola. Mica può insegnare tutte le materie".

Alle elementari, invece, due supplenti si sono aggiunte alla maestra di ruolo, ma resta vacante la cattedra di inglese e manca l'insegnante di sostegno. È un disagio comune a molti piccoli centri, specie nelle isole più piccole, e nel caso di Linosa non si è riusciti a sopperire alla carenza di docenti neppure con il sistema delle lezioni in videoconferenza.

E ai genitori degli alunni non rimane che alzare la voce e passare alla protesta, con tanto di lettera al provveditorato di Agrigento perché venga garantito anche ai propri figli il legittimo diritto allo studio.

(Unioneonline/b.m.)
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