Sono in salvo, a Lampedusa, i 70 migranti che ieri sera sono stati recuperati dalla Guardia costiera. Erano a meno di cinque miglia dall’isola italiana, a bordo di un’imbarcazione in avaria partita in mattinata dalla Libia. In gran parte si tratta di donne e minori.

A raccogliere la richiesta d’aiuto è stata la nave Mar Jonio inviata dalle autorità maltesi che forniva anche delle coordinate dalle quali risultava che la barca fosse nell’area di competenza de La Valletta ma vicino a Lampedusa, praticamente al confine.

Modificata la rotta, la Mar Jonio ha deciso di chiedere ulteriori informazioni all’Alarmphone, il servizio che smista gli allarmi raccolti nel Mediterraneo, ma loro non sapevano nulla. Quindi è stato contattato il Maritime rescue coordination center di Roma. E le autorità italiane hanno risposto che, trattandosi di competenza maltese, non erano previsti interventi.

È scattata allora la scia di telefonate per decidere il da farsi. E intanto si sono raccolte ulteriori informazioni: a trovare il barcone erano stati due pescherecci tunisini ma, una volta dato l’allarme, si erano allontanati. E sul posto si stava dirigendo solo la Mar Jonio che, tra l’altro, nella zona indicata non trovava nessuno. Dai servizi di coordinamento arrivavano indicazioni diverse tra loro: per gli italiani il barcone era in acque maltesi, per i maltesi in quelle italiane.

Il rimorchiatore ha iniziato a perlustrare l’area e infine è arrivata la comunicazione per cui la Guardia costiera avesse intercettato il barcone a 2,7 miglia da Lampedusa, portandolo in porto.

(Unioneonline/s.s.)
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