Sembra avere le ore contate il soggiorno di Cesare Battisti in Brasile.

Jair Bolsonaro, grande favorito al ballottaggio per le presidenziali, ha dichiarato che in caso di una sua vittoria Battisti "sarà immediatamente estradato in Italia".

"Come già detto - ha ribadito su Twitter - riaffermo qui il mio impegno di estradare il terrorista Cesare Battisti, amato dalla sinistra brasiliana, immediatamente. Mostreremo al mondo il nostro totale ripudio e impegno nella lotta al terrorismo. Il Brasile merita rispetto".

Battisti, ex appartenente dei Pac (Proletari armati per il comunismo) è latitante da 36 anni. Su di lui in Italia pende una condanna per quattro omicidi.

Un anno fa Battisti fu arrestato al confine con la Bolivia con 25mila dollari. Le autorità brasiliane hanno pensato che stesse scappando dal Paese e gli hanno imposto il sequestro del passaporto e la cavigliera elettronica. In quel periodo sono tornate ad affacciarsi, molto insistenti, le voci di una sua imminente estradizione.

Che tuttavia non è arrivata. Anzi, ad aprile gli sono anche state revocate le misure cautelari: la cavigliera elettronica e l'obbligo di rientrare a casa ogni giorno alle 22.

Nel marzo scorso invece il procuratore generale che si occupava del suo caso aveva rimesso nelle mani del presidente Michel Temer la decisione finale sull'estradizione. Decisione che Temer non ha preso, e che il presidente in pectore Bolsonaro sembra intenzionato a prendere.

Lo status di rifugiato è stato concesso all'ex terrorista nel 2010 da Lula.

(Unioneonline/L)
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