"Accuse false". Questo il commento del principe Abdulaziz bin Saud bin Naif bin Abdulaziz, ministro dell'Interno saudita, in merito al ruolo che il suo governo avrebbe avuto nella scomparsa di Jamal Khashoggi, il giornalista del Washington Post scomparso e che si ipotizza sia stato ucciso.

Secondo fonti americane, infatti, uomini di Riad avrebbero "fatto a pezzi" il corpo dell'uomo e a riprova di questa tesi ci sarebbero anche delle registrazioni audio.

Il ministro, da canto suo invece, ribadisce che il suo Paese offre la massima collaborazione nello svolgimento delle indagini e bolla come "senza fondamento" tutte le accuse: l'ordine di uccidere Khashoggi, dice, al consolato saudita di Istanbul non ha nulla a che fare con Riad. Tesi che invece è sostenuta dai media Usa, tra i quali il New York Times.

Come ha scritto il Washington Post, ''le registrazioni dimostrano che uomini della sicurezza saudita hanno arrestato Khashoggi all'interno del consolato dopo che vi era entrato il 2 ottobre per ottenere i documenti necessari al suo matrimonio, quindi lo hanno ucciso e hanno fatto a pezzi il suo corpo''.

(Unioneonline/s.s.)

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