Maltempo e territorio non vanno d'accordo. Lo sappiamo bene, e non solo in Sardegna. Siamo un pezzo del Paese fragile per eccellenza. Ma siamo quel pezzo che ha già strade malridotte, forse come altre regioni del sud, ma certo tanti condizionamenti alle attività quotidiane. Gli autobus per i ragazzi che vanno a scuola e tanti chilometri da fare. Figuriamoci se si rompe un ponte o esonda un fiume.

Spiegatelo a chi vive nel Sarrabus, a chi a Castiadas si è visto circondato dall'acqua. Oppure agli automobilisti che di buona mattina erano già sulla 125 diretti a Cagliari e hanno dovuto subire una deviazione per Perdasdefogu. O a quanti, tra Cagliari e Domus de Maria, non sanno più come tornare a casa per la maledizione della 195.

Adesso gli allerta meteo sono puntuali, e i colori dell'allarme determinano le attenzioni conseguenti. Ma il punto cambia poco: il territorio è in dissesto. E il rischio idrogeologico si conferma una costante. Quanti sindaci abbiamo visto protestare, lamentando di doversi arrangiare con i quattro soldi del loro bilancio. Soldi, appunto. La Giunta regionale ha approvato la Finanziaria, cosa c'è per queste emergenze? Ma sappiamo bene che la partita si gioca soprattutto a Roma. Tra falle del Def e polemiche sullo spread. Noi intanto ci teniamo il nostro differenziale. Diffuso e molto pesante.

Nicola Scano
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