La sua azienda è stata travolta da un mare di fango, tronchi e detriti poi hanno fatto il resto, distruggendo quella serra costruita con tanti sacrifici.

Il giorno dopo la piena del rio Santa Lucia, i capoterresi fanno la conta dei danni provocati dalla piena.

Attilio Garau, proprietario di un'azienda agricola nella zona di Santa Vittoria, riesce a malapena a trattenere le lacrime: della sua serra di pomodori è rimasto davvero poco.

"I danni si aggirano sui 100mila euro - racconta -, il fiume, dopo essere straripato, è entrato nella serra, trascinando con sé tronchi, detriti e rifiuti di ogni genere. La copertura della serra è andata distrutta, così come la strumentazione elettrica: temo che anche il pozzo, oramai, sia completamente pieno di sabbia".

Lo scorso anno un incendio, partito dal letto del fiume, dove ormai ciclicamente vengono appiccati dei roghi per smaltire i rifiuti di ogni genere che gli incivili continuano a gettare, aveva provocato gravi danni alla sua azienda: ora la piena rischia di mettere definitivamente in ginocchio l'imprenditore serricolo di Capoterra.

"Le istituzioni hanno gravi responsabilità per quello che è successo - dice Garau -, sul letto del fiume erano presenti alberi alti anche quindici metri che, dopo essere stati sradicati dalla furia dell'acqua, hanno formato una diga sotto il ponte che attraversa il rio Santa Lucia. Da anni continuo a battermi affinché questo corso d'acqua venga pulito, ma nessuno mi ascolta: la mia azienda è andata distrutta per colpa dello scarica barile dei vari enti".
© Riproduzione riservata