Sono le 11 di sera quando Luigi Di Maio, al termine della giornata più lunga del governo Conte, si affaccia al balcone di Palazzo Chigi e annuncia festante - a parlamentari e militanti del Movimento che si erano riuniti nella piazza dove ha sede la presidenza del Consiglio - l'accordo raggiunto sulla "manovra del popolo" che "abolirà la povertà" in Italia.

La nota di aggiornamento al Def indicherà un rapporto tra deficit e Pil al 2,4% per gli anni 2019, 2020 e 2021: notizia arrivata durante il consiglio dei ministri presieduto da Giuseppe Conte, a cui hanno partecipato il ministro dell'Economia Giovanni Tria, i vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il ministro degli Affari Ue Paolo Savona.

Sono stati così liberati 27 miliardi.

Una vittoria su tutta la linea per Di Maio e Salvini, al termine di una trattativa serrata durata molte ore: il ministro Tria alla fine, messo all'angolo, ha ceduto. Fonti ben informate dicono sia arrivato sull'orlo delle dimissioni, con l'esecutivo già pronto a sostituirlo proprio con Savona, e che sia stato Sergio Mattarella a convincerlo a restare al suo posto.

"Ci sono 10 miliardi per reddito e pensione di cittadinanza, e i soldi per i truffati dalle banche", ha annunciato Di Maio. "Abbassiamo le tasse al 15% per più di un milione di lavoratori e superiamo la legge Fornero consentendo a 400mila persone di andare in pensione", ha rincarato Matteo Salvini.

L'arrivo del ministro Tria a Palazzo Chigi (Ansa)
L'arrivo del ministro Tria a Palazzo Chigi (Ansa)
L'arrivo del ministro Tria a Palazzo Chigi (Ansa)

LE MISURE - Per il reddito e le pensioni di cittadinanza (per queste ultime soglia minima a 780 euro) saranno stanziati 10 miliardi di euro che, secondo i calcoli M5S, andranno a 6,5 milioni di persone sotto la soglia di povertà. Si inizierà a percepire il reddito di cittadinanza da marzo, aveva detto Di Maio, dopo la riforma dei centri per l'impiego.

Quanto alla flat tax, si comincia dalle piccole imprese, per cui è prevista una tassazione fissa al 15%. Riguarderà oltre un milione di persone, ha detto Salvini. Per gli altri cittadini la flat tax arriverà entro fine legislatura.

Poi il superamento della legge Fornero, potranno andare in pensione anticipatamente - grazie al meccanismo di quota 100 (contributi più anzianità) - almeno 400mila persone. Secondo Di Maio e Salvini tutti questi pensionamenti si trasformeranno in altrettanti posti di lavoro per i giovani.

C'è poi un fondo ad hoc da 1,5 miliardi per i truffati dalle banche.

Infine, la pace fiscale: ci sarà, stando a quanto prevede l'accordo trovato ieri nell'esecutivo, la chiusura di diverse cartelle Equitalia. Ancora non è stata fissata la soglia oltre la quale non si può ricorrere a quello che è nei fatti un condono.

La folla festante di parlamentari e militanti M5S (Ansa)
La folla festante di parlamentari e militanti M5S (Ansa)
La folla festante di parlamentari e militanti M5S (Ansa)

I COMMENTI - "Oggi è un giorno storico, oggi è cambiata l'Italia", ha affermato con il consueto tono che lo contraddistingue Luigi Di Maio. "Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza e rilancia il mercato del lavoro attraverso la riforma dei centri per l'impiego. Restituiamo finalmente un futuro a sei milioni e mezzo di italiani. Restituiamo anche dignità ai pensionati e, con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani". E ancora: "Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto".

Parla invece di "rivoluzione del buonsenso Matteo Salvini: "Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400mila persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani. Chiusura delle cartelle Equitalia, investimenti per scuole, famiglie, strade e comuni e migliaia di assunzioni per le forze dell'ordine. Sono felice".

Una manovra "meditata, ragionevole e coraggiosa", così la definisce il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una crescita economica più robusta e un significativo sviluppo sociale. Il governo del cambiamento sta imprimendo una nuova direzione di marcia all'intero Paese".

Di tutt'altro avviso il segretario Pd Maurizio Martina: "In questi anni abbiamo fatto un lavoro di ricostruzione dell'Italia dopo la più grande crisi del dopoguerra per tutelare contribuenti, famiglie e imprese italiane. Il voto del 4 marzo non consente a chi governa oggi di poter fare tutto: parliamo di 100 miliardi di deficit in tre anni sulle spalle dei giovani, parliamo di zero investimenti e di un condono fiscale".

"Fanno la festa agli italiani", ha affermato Paolo Gentiloni, ironizzando sulla festa pentastellata a Palazzo Chigi. "È una manovra contro il popolo, il debito ruberà il futuro ai nostri figli", è invece il commento del vicepresidente di Forza Italia e presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani.

I ministri pentastellati (Ansa)
I ministri pentastellati (Ansa)
I ministri pentastellati (Ansa)

I PROSSIMI SCOGLI - Ora tocca superare altri scogli. Quello dei mercati, dell'Unione Europea e del Colle. Al Quirinale si considerava il 2% la soglia massima del rapporto deficit/Pil per non impattare in maniera negativa sui mercati. Il suo esame sul provvedimento dell'esecutivo sarà molto rigoroso.

Poi tocca passare al vaglio della Commissione europea, che - secondo quanto riferito da Agi - era pronta a bocciare la legge di bilancio in caso di superamento del 2% del rapporto deficit/Pil.

E già da oggi tocca fare i conti con la reazione dei mercati, che non è stata proprio positiva. Lo spread ha già sfondato quota 280, per poi stabilizzarsi in chiusura di giornata sul 269, e Piazza Affari ha perso 3,72 punti percentuali. Il rischio, insomma, è di bruciare in pochi giorni tutti quei miliardi che Di Maio e Salvini sono riusciti a ottenere vincendo la prova di forza con Tria.

MOSCOVICI VS DI MAIO - "Voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo ancora una volta che rispettare le regole non è una cosa che fanno per noi ma per l'Italia, perché quando un Paese si indebita si impoverisce", ha affermato il commissario Ue agli Affari Europei Pierre Moscovici. "Se gli italiani continuano a indebitarsi - ha aggiunto - succede che il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa più esigente, e quindi ogni euro viene destinato al rimborso del debito, impoverendo i servizi pubblici". Il commissario ha anche parlato di sanzioni "tecnicamente possibili", anche se "non sono nel mio spirito".

Immediata la replica di Di Maio, che si dice "non preoccupato" dallo spread che schizza e dalla Borsa che crolla. E che considera l'intervento di Moscovici "interlocutorio". "Le preoccupazioni sono legittime, ma il governo si è impegnato a mantenere il 2,4% per tre anni e vi posso assicurare che ripagheremo il debito, e che il debito scenderà". Non teme procedure di infrazione il vicepremier: "Andremo a discutere le nostre ragioni. Ieri abbiamo parlato della vita delle persone, noi aiutiamo le partite Iva, le casalinghe, i disoccupati. Racconteremo all'Europa che questa è una manovra per la crescita. Io non voglio sfidare Moscovici, voglio cambiare l'Italia".

"Se la Ue boccia la manovra noi andiamo avanti lo stesso", è il lapidario commento di Matteo Salvini, mentre Giuseppe Conte afferma di "non temere" bocciature e si dice sicuro che, quando i mercati conosceranno le misure del Def, "lo spread inizierà a scendere".

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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