Due arresti, cinque indagati, cinque tonnellate di marijuana sequestrate e poi distrutte.

È il bilancio dell'operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Nuoro nelle campagne di Ortueri.

Qui, in località Cheressia, i militari hanno scovato una immensa piantagione di cannabis (5.000 metri quadrati la superficie), composta da quasi 4.000 piante, alcune delle quali alte oltre due metri, sorprendendo, dopo una lunga e accurata attività di appostamento, due persone intente a prendersene cura.

Si tratta di Renato Porcu, 65enne di Austis, e di Vincenzo Porcu, 40enne di Teti, entrambi allevatori.

Inevitabili per loro le manette.

Maxi-blitz antidroga in provincia di Nuoro
Maxi-blitz antidroga in provincia di Nuoro
Maxi-blitz antidroga in provincia di Nuoro
Scovata una maxi piantagione di marijuana a Ortueri
Scovata una maxi piantagione di marijuana a Ortueri
Scovata una maxi piantagione di marijuana a Ortueri
L'operazione condotta dai carabinieri di Nuoro ha permesso di scovare quasi 3800 piante
L'operazione condotta dai carabinieri di Nuoro ha permesso di scovare quasi 3800 piante
L'operazione condotta dai carabinieri di Nuoro ha permesso di scovare quasi 3800 piante
I militari hanno arrestato due persone: Renato e Vincenzo Porcu, entrambi allevatori
I militari hanno arrestato due persone: Renato e Vincenzo Porcu, entrambi allevatori
I militari hanno arrestato due persone: Renato e Vincenzo Porcu, entrambi allevatori
Durante il blitz i militari hanno sorpreso anche 5 "collaboratori" che sono stati subito denunciati
Durante il blitz i militari hanno sorpreso anche 5 "collaboratori" che sono stati subito denunciati
Durante il blitz i militari hanno sorpreso anche 5 "collaboratori" che sono stati subito denunciati
La piantagione era di 5mila metri quadrati
La piantagione era di 5mila metri quadrati
La piantagione era di 5mila metri quadrati
La cannabis immessa sul mercato avrebbe potuto fruttare 4 milioni di euro
La cannabis immessa sul mercato avrebbe potuto fruttare 4 milioni di euro
La cannabis immessa sul mercato avrebbe potuto fruttare 4 milioni di euro
Gli uomini dell'Arma hanno scovato anche un impianto di irrigazione a goccia
Gli uomini dell'Arma hanno scovato anche un impianto di irrigazione a goccia
Gli uomini dell'Arma hanno scovato anche un impianto di irrigazione a goccia
Il sistema veniva alimentato da due cisterne
Il sistema veniva alimentato da due cisterne
Il sistema veniva alimentato da due cisterne
La piantagione è stata completamente rasa al suolo
La piantagione è stata completamente rasa al suolo
La piantagione è stata completamente rasa al suolo
Renato Porcu era già noto alle forze dell'ordine
Renato Porcu era già noto alle forze dell'ordine
Renato Porcu era già noto alle forze dell'ordine
Nel 1990 era stato condannato a 30 anni per sequestro di persona (foto dei carabinieri)
Nel 1990 era stato condannato a 30 anni per sequestro di persona (foto dei carabinieri)
Nel 1990 era stato condannato a 30 anni per sequestro di persona (foto dei carabinieri)

Nel corso del blitz sono anche stati individuati e denunciati in stato di libertà 5 complici (un 25enne di Ortueri, tre persone residenti a Desulo e un 40enne di Nuoro) che, come gli arrestati, dovranno rispondere di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Quindi gli uomini dell'Arma hanno passato in rassegna la piantagione, scovando un impianto di irrigazione a goccia alimentato da due cisterne in vetroresina.

Non solo: la maxi-serra a cielo aperto era sorvegliata giorno e notte da un guardiano, che viveva sul posto dormendo in una piccola tenda fornita di energia elettrica attraverso un pannello solare.

La cannabis, che immessa sul mercato avrebbe potuto fruttare ben 4 milioni di euro, è stata sradicata e distrutta.

I due arrestati sono stati invece trasferiti nel carcere di Massama.

Uno di loro, Renato Porcu, è un volto noto alle forze dell'ordine e alla giustizia isolana: è stato infatti condannato a 30 anni per il sequestro, nel 1990, dell'imprenditore di Dolianova Gianni Murgia, rapito assieme alla fidanzata in una casa di campagna.

La donna venne liberata quasi subito, mentre Murgia venne tenuto prigionero 83 giorni nelle campagne di Teti, prima di essere rilasciato dietro pagamento di un riscatto di 600 milioni di vecchie lire.

(Unioneonline/l.f.)
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