L'accusa chiede di confermare la condanna a 6 anni e 4 mesi pronunciata contro l'ex sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu.

Nel novembre 2016, l'ex primo cittadino era stato condannato per induzione indebita a dare o promettere utilità, in una vicenda legata a presunti favori sessuali pretesi in cambio di aiuti a giovani donne del suo paese, seguite dai servizi sociali.

Oggi si è aperto il processo di secondo grado con il presidente della Corte d'Appello, Claudio Gatti, che ha ordinato le udienze a porte chiuse.

Puddu, in primo grado, era stato assolto con formula piena da tutta una serie di reati (compresa la corruzione per una presunta tangente che la Procura riteneva avesse ricevuto per favorire un'azienda) che avevano convinto il Tribunale a processarlo con un rito pubblico, allontanando la platea solo quando si discuteva delle presunte concussioni sessuali.

Ora l'intero processo sarà celebrato a porte chiuse, perché sono rimaste in piedi solo le contestazioni con vittime da tutelare.

E il sostituto procuratore generale Maria Grazia Genoese ha chiesto oggi, al termine di una lunga requisitoria, la conferma della condanna. Medesima richiesta dal legale di parte civile Salvatore Casula.

I difensori Ivano Iai e Giuseppe Andreozzi parleranno l'11 febbraio, prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio per la sentenza.

Francesco Pinna

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