Hanno mangiato e sono scappati senza pagare il conto.

Due ragazzini, però, non hanno fatto i conti con le immagini delle telecamere di sorveglianza. Frame che i proprietari del ristorante giapponese di viale Marconi hanno pubblicato su Facebook.

Una sorta di gogna mediatica che, evidentemente, ha funzionato: i giovani ieri mattina si sono presentati nel locale per saldare il conto di poche decine di euro.

MANGIA E BEVI - Venerdì sera due giovanissimi, calzoncini corti e maglietta nera, si sono presentati in viale Marconi, al ristorante "Koko The Sushi Revolution".

Si sono accomodati e, dopo aver mangiato le prelibatezze di pesce crudo, una volta terminata la cena invece di passare dalla cassa per saldare il conto hanno preferito aspettare che i proprietari e i camerieri fossero fuori portata. Alla chetichella sono usciti dalla porta principale convinti di aver gabbato il gestore. Niente di più sbagliato.

Quando a fine serata, al momento di tirare i conti, il proprietario del locale, Fausto Huang Huang, si è accorto della fuga è corso a vedere le immagini delle telecamere a circuito chiuso. La beffa era peggiore del danno.

SU FACEBOOK - Oscurati i volti dei due ragazzi con il logo del locale, il gestore ha pubblicato tre fotogrammi, accompagnati da un post: "Non so che educazione abbiate ricevuto dai vostri genitori e mi spiace molto per loro, ma se non volete che mandiamo queste immagini in alta qualità alla Polizia postale e ricevere la conseguente denuncia a casa, siete pregati di venire a saldare il vostro conto e riprendervi la cover del cellulare che avete lasciato sul tavolo. Le telecamere montate dalla nostra agenzia di sicurezza non sono lì per gioco: sappiatelo".

Il post ha funzionato. Ieri mattina i due si sono presentati in viale Marconi per saldare il conto.

"Li abbiamo perdonati", racconta Fausto Huang Huang, quasi infastidito per il risalto mediatico della vicenda.

"È stata una ragazzata, i due giovani l'hanno capita. Si sono giustificati dicendo che si erano dimenticati a casa il portafogli e che spaventati, invece di comunicarcelo per trovare una soluzione, hanno preferito scappare pensando di farla franca". Il conto? "Ho chiesto una cifra simbolica: 20 euro".

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