Parolacce, insulti e minacce di epurazioni.

C'è tutto questo nei quasi due minuti di audio che Rocco Casalino ha registrato su Whatsapp. Un audio che, e qui viene il bello, non era una conversazione destinata a restare nascosta. Anzi, doveva venire fuori. Ma a modo suo: "Se vuoi uscire con una cosa che può essere simpatica", dice Casalino al suo interlocutore - un giornalista -, premurandosi di precisare: "La metti come fonte parlamentare, però, eh".

Quello che il guru della comunicazione M5s voleva che uscisse sui giornali è la "megavendetta" dei 5 Stelle ai danni del Mef, in questi giorni impegnato a trattare con il governo per i contenuti della manovra finanziaria.

Non sono toni da poco, quelli usati da Casalino.

"La metti che c'è chi giura - comincia a mo' di dettato - che se all'ultimo non escono i soldi per il reddito di cittadinanza tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori una marea di gente del Mef...".

"Non ce ne fregherà veramente niente, ci sarà una cosa ai coltelli".

"Ormai abbiamo capito che Tria c'entra relativamente, ma il vero problema è che ci sono al ministero una serie di persone che stanno lì da decenni e che hanno in mano tutto il meccanismo e proteggono il solito sistema - prosegue il portavoce della presidenza del Consiglio -. Non ti fanno capire tutte le voci di bilancio in modo che si possa tagliare. Non è accettabile che non si trovano dieci miliardi del c... Una manovra da 20-30 miliardi la fanno tutti i governi, non è niente di straordinario".

"Il fatto che c'è questa resistenza - conclude - fa capire che c'è qualcosa che non va. Noi crediamo che tutto andrà liscio, ma se per caso all'ultimo ci dicono 'I soldi non li abbiamo trovati', nel 2019 ci dedicheremo soltanto a far fuori tutti questi pezzi di m... del Mef".

LA DIFESA DI CONTE E DEI 5S - "Le dichiarazioni del mio portavoce Rocco Casalino hanno chiarito che la diffusione dell'audio che sta circolando in queste ore configura condotte gravemente illegittime che tradiscono fondamentali principi costituzionali e deontologici - ha commentato il premier Giuseppe Conte -. Chiarito che trattasi di un messaggio privato, mi rifiuto finanche di entrare nel merito dei suoi contenuti. Ribadisco la piena fiducia del mio portavoce".

Anche il Movimento 5 Stelle fa quadrato attorno a Casalino: "Quello che è stato ripetuto per l'ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, e che oggi campeggia su tutti i giornali, era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse", si legge in un post di 5 Stelle pubblicato sul Blog ufficiale del Movimento.

"Siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c'è chi ci rema pesantemente contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio", rimarcano i grillini, che aggiungono: "La spalla di questi uomini del sistema sono i giornali del sistema. Difendono tutti gli stessi interessi: i loro. Il MoVimento 5 Stelle difende quelli dei cittadini".

Ma Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è netto: "Non credo - dice a Radio 24 - che il portavoce del premier abbia il potere di cacciare i tecnici... e poi basta non avere il portavoce come non ce l'ho io".

LA POLEMICA DEL PD - "Le parole di Casalino sono inaudite. Se Conte ha un minimo di senso delle istituzioni lo allontani immediatamente", commenta amaro su Twitter il segretario del Pd, Maurizio Martina.

"Deve dimettersi. Attenti, si comincia così nei regimi. Se non esegui muto gli ordini del capo, sei finito", scrive Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

"Chi è il vero mandante di Casalino? Conte e la presidenza del Consiglio che ogni mese lo paga lautamente o la Casaleggio associati che ha trovato una potente cassa di risonanza dei propri desiderata da far pagare ai contribuenti italiani?", si chiede invece Pina Picierno, europarlamentare del Pd.

"Con le sue minacce e insulti ai dirigenti e funzionari del Ministero dell'Economia Rocco Casalino mette in campo un'evidente operazione di distrazione di massa, provando a nascondere la realtà, ma se il Governo non riuscirà a trovare i soldi per il Reddito di cittadinanza sarà solo colpa di Conte, Di Maio e Salvini, di certo non dei tecnici. Stavolta, però, il portavoce e capo ufficio stampa di palazzo Chigi, pagato dagli italiani, ha passato il segno: ha violato in maniera grave e consapevole il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e gli Obblighi del dipendente. Va sanzionato e licenziato", scrive il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

"Presidente Conte, dimostri di avere un briciolo di autonomia e allontani questa gente indegna", le parole del presidente del Pd, Matteo Orfini.

(Unioneonline/D)

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