Se non ci fosse stato l'intervento della Guardia costiera "ci sarebbero stati molti morti": a dirlo, in audizione al Senato, è il premier Giuseppe Conte, che riferisce sulla vicenda della nave Diciotti.

Un elicottero della Guardia costiera aveva rilevato il barcone soccorso che presentava "chiare tracce di un affondamento quali iridescenze da idrocarburi, diversi giubbotti di salvataggio ed elementi strutturali di un'imbarcazione".

Ma sul fronte dello sbarco da parte dei migranti, ha ribadito il presidente del Consiglio, la responsabilità "era di Malta".

"Il 15 agosto (alle ore 8:53) - è la ricostruzione fatta in aula - l'Autorità maltese, precedentemente compulsata da quella libica con apposito messaggio, assumeva la responsabilità del caso a seguito della localizzazione, effettuata da proprie unità aeronavali, in acque SAR maltesi in una posizione distante circa 50 miglia a sud di Malta e circa 100 miglia da Lampedusa".

"Constatata l'inerzia delle autorità Sar maltesi, il Comando Generale delle Capitanerie valutava come probabile la necessità di un intervento di soccorso per trasferire su altra unità tutti gli occupanti, o

quantomeno una parte di essi, per alleggerire il barcone una volta che fosse entrato nell'area di responsabilità nazionale".

In sostanza, ha ricordato Conte, "le imbarcazioni maltesi indicavano la rotta ai migranti".

(Unioneonline/s.s.)

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