A cinque giorni dalla firma del cessate il fuoco, siglato martedì dai rappresentanti delle fazioni che si stanno dando battaglia a Tripoli, quelli del governo Al Serraj legittimato internazionalmente e quelli dei vari gruppi armati antagonisti, continuano in Libia le violenze e gli scontri.

L'Unhcr ha denunciato "atrocità indicibili commesse contro i rifugiati e i richiedenti asilo nelle strade di Tripoli", tra cui anche bambini.

In una nota l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha parlato "stupri, rapimenti e torture" consumati contro donne e bambini, constatando un "drastico deterioramento" della situazione dei migranti nella capitale, anche a causa degli ultimi episodi di guerriglia.

Inoltre la stessa agenzia ha denunciato il fatto che alcuni scafisti e trafficanti di esseri umani si sarebbero finti agenti dell'Onu, indossando abiti con logo simile a quelli dell'Unhcr nelle zone di sbarco dei migranti.

I rifugiati sarebbe stati sottoposti ad abusi e violenze.

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite si è definita "sgomenta" e ha chiesto alle autorità libiche "di agire contro tutti i criminali che cercano di colpire rifugiati e migranti disperati".

(Unioneonline/F)

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