È stato risolto, dopo 25 anni, il mistero sull'omicidio di Diego Passafiume.

L'imprenditore era stato ucciso a Cianciana, nell'Agrigentino, il giorno del suo anniversario di matrimonio. Il 22 agosto 1993 era alla guida della sua auto quando era stato raggiunto da diverse fucilate.

Il killer si era poi dileguato insieme ad altri complici su una macchina, che era stata ritrovata bruciata poco dopo.

L'autopsia aveva confermato la dinamica, aggiungendo che Passafiume era stato colpito in pieno volto, e le indagini avevano fatto emergere il fatto che la vittima non avesse voluto piegarsi alle regole delle cosche mafiose per la spartizione dei subappalti nel settore del movimento terra e del trasporto di inerti.

Passati gli anni, la vicenda era stata archiviata ma a riportarla all'attenzione degli inquirenti sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. La svolta è arrivata poi nel luglio dello scorso anno, quando sono stati acquisiti indizi di colpevolezza nei confronti di un uomo sospettato di essere l'esecutore materiale.

E infine è scattato l'arresto nei confronti di Filippo Sciara, 54 anni, affiliato alla famiglia di Siculiana: il suo nome compare anche nel caso del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo.

In sostanza, Passafiume era considerato un imprenditore "scomodo", che faceva concorrenza alle dinamiche mafiose, e per questo doveva essere "eliminato".

(Unioneonline/s.s.)
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