La guerre delle capesante smette di essere una semplice contesa tra pescatori e si trasferisce a livelli decisamente più alti, quelli di un vero e proprio scontro diplomatico tra Francia e Gran Bretagna.

La Marina francese è "pronta ad intervenire" per evitare ulteriori scontri tra i pescatori francesi e quelli inglesi. È quanto annunciato da Stephane Travert, ministro dell'Agricoltura e della Pesca francese.

Una contesa che va avanti da anni, quella che vede opposti francesi e inglesi sulla pesca dei prelibati molluschi dell'Atlantico.

Da un lato i francesi accusano gli inglesi di saccheggiare senza rispetto il loro mare, dall'altro lato gli inglesi rivendicano - in assenza di accordi - il diritto a pescare in quelle acque e denunciano la reazione troppo violenta degli "avversari".

Una settimana fa nel canale della Manica si è assistito a un vero e proprio scontro. Una quarantina di imbarcazioni francesi hanno circondato cinque pescherecci britannici e hanno lanciato pietre e fumogeni.

Il contenzioso, dicevamo, va avanti da anni, e lo scontro della scorsa settimana è stato solo la conseguenza di una "guerra" che non fa vittime, ma che si è ulteriormente inasprita con la Brexit.

Perché? La legge francese autorizza la pesca delle capesante in un periodo che va dal 1 ottobre al 15 maggio, per permettere ai molluschi di riprodursi e garantire così la pesca a lungo termine. L'Inghilterra invece non impone limiti ai suoi pescatori. I Paesi ai due lati della Manica avevano raggiunto un accordo, i britannici avevano garantito di non pescare a largo delle coste della Normandia nei periodi in cui la pesca francese è limitata. Accordo naufragato - è proprio il caso di dirlo - dopo l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue.

(Unioneonline/L)

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